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Economia

Elio Catania diventa plenipotenziario del trasporto pubblico urbano

Il numero uno di Atm diventa plenipotenziario: sarà a capo di tutte le 11 società del gruppo. Intanto ieri uno scontro tra due tram in Via dei Missaglia ha provocato il ferimento di 3 persone e i tranvieri si lamentano con l’azienda: ci vogliono scambi automatici

Elio Catania, il numero uno di Atm, ha deciso di autopromuoversi. Da oggi infatti è Group Chief Executive Officer: una sorta di super amministratore delegato di tutte le undici società del gruppo del trasporto pubblico urbano.

La decisione era nell’aria già da tempo, se si considera che la stessa operazione è stata fatta con Giuseppe Bonomi di Sea, la società che gestisce gli scali aeroportuali di Linate e Malpensa.
Il via libera ufficiale è stato dato ieri sera: “In considerazione della necessità di dotarsi di una governance che permetta un’efficace gestione integrata delle società del gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto alla nomina: all’ingegner Catania sono state affidate tutte le deleghe gestionali e operative utili al coordinamento delle diverse società” si legge nel comunicato stampa dell’azienda milanese.

Il compenso per queste nuove responsabilità per Catania sarà tra i 450mila e i 500mila euro l’anno. Con la nuova carica sparisce anche il ruolo del direttore generale, poltrona vacante comunque ormai da tempo all’interno dell’organigramma aziendale.

Contro la supernomina si schiera l’opposizione e in particolare la Lista Fo, che vorrebbe che la nomina venisse ratificata dalla Corte dei Conti e dal Ministro Brunetta.

E’ da ricordare che Atm è da diverso tempo al centro delle cronache e delle polemiche. Negli ultimi mesi infatti la frequenza degli incidenti che riguardano tram e bus è aumentata, per non parlare del ricorso perso al Tribunale del Lavoro per l’assunzione di Mohammed.

Ed è proprio sulla questione sicurezza che insistono anche i tranvieri, che hanno scritto una lettera ai vertici di Atm, senza però ricevere risposta. Gli autisti chiedono che gli scambi manuali siano sostituiti con scambi automatici, sia per la loro incolumità che per quella dei milanesi che trasportano tutti i giorni.
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