Campagna anti-influenza 2018 a Milano e Lombardia: chi deve fare vaccino e dove farlo
Tutte le informazioni della Regione
E' stata avviata la campagna per invitare i lombardi a vaccinarsi contro l'influenza. La Regione ha investito 2 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente, per una spesa complessiva di circa 7 milioni di euro. Il vaccino 2018-2019, secondo le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, non sarà più trivalente ma quadrivalente.
Anche per la stagione 2018-2019 è attivata sul territorio regionale la sorveglianza epidemiologica e virologica in collaborazione con la Sezione di Virologia dell'Università degli studi di Milano con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanita (ISS).
Il report settimanale sulla sorveglianza - INFLUNEWS - è pubblicato sul Portale di Regione Lombardia.
Dove vaccinarsi a Milano: chi ne ha diritto gratis
Chi deve vaccinarsi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica quale obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità prematura in gruppi ad aumentato rischio di malattia grave. Sulla base di tali indicazioni le persone alle quali viene raccomandata ed offerta gratuitamente la vaccinazione sono:
Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi ed adulti - affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, quali:
malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico-ostruttiva o BPCO);
malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30 e gravi patologie concomitanti);
insufficienza renale/surrenale cronica;
malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
tumori;
malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari);
epatopatie croniche.
Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture sanitarie e sociosanitarie per lungodegenti.
Medici e personale sanitario di assistenza.
Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio.
Forze di polizia; Vigili del fuoco.
Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:
allevatori;
addetti alle attività di allevamento;
addetti al trasporto di animali vivi;
macellatori e vaccinatori;
veterinari pubblici e libero-professionisti.
Cos'è l'influenza: come circola il virus
L'influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione e che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus influenzale circolante. I virus dell’influenza tendono a presentare ogni anno variazioni e proprio per questo si determina ogni anno l’epidemia influenzale nel mondo che può interessare anche coloro che hanno già subito una infezione o che sono stati vaccinati l’anno precedente.
È possibile che la malattia abbia un decorso asintomatico, ma nella maggior parte dei casi i sintomi più comuni possono includere febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale. Nei casi non complicati, normalmente, i sintomi si risolvono spontaneamente entro una settimana dall'esordio. I casi gravi e le complicanze dell’influenza sono più frequenti nelle persone al di sopra dei 65 anni di età e in persone con malattie quali ad esempio il diabete, immunitarie o cardiovascolari e respiratorie.
Ogni anno l’influenza determina elevati costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi sociali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari; inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative.