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Agenzie assicurative: come la digitalizzazione può aiutare a superare l’emergenza

In una situazione di emergenza sanitaria ed economica puntare sul digitale può garantire un aumento dei ricavi ed una sensibile riduzione dei costi

Le recenti misure restrittive hanno riacceso l’attenzione sulla digitalizzazione del settore assicurativo. In particolare, puntare sui canali digitali consente agli intermediari assicurativi di ottenere notevoli benefici. Sulla base dell’attuale situazione epidemiologica, delle limitazioni previste agli spostamenti ed alle attività lavorative e dell’esperienza del primo lockdown primaverile, SOStariffe.it ha analizzato gli effetti positivi della digitalizzazione per le agenzie assicurative. Puntare sul digitale, in particolare in una situazione d’emergenza, garantisce un aumento dei ricavi ed una sensibile riduzione dei costi.

Il settore assicurativo e, in particolare, le agenzie e gli intermediari assicurativi hanno registrato un duro colpo con il primo lockdown della scorsa primavera. Le nuove misure restrittive volute dal Governo per contenere l’incremento dei contagi hanno riportato buona parte del territorio italiano in una condizione di “zona rossa” con notevoli limitazioni sia per gli spostamenti che per le attività lavorative.

La strada della digitalizzazione

Per le agenzie assicurative, in questo contesto d’emergenza, diventa fondamentale razionalizzare i costi e puntare sui canali che garantiscono i maggiori guadagni. In questo momento, quindi, la strada della digitalizzazione rappresenta la via maestra per il settore assicurativo. Le agenzie che puntano sul digitale hanno la possibilità di massimizzare i guadagni, aggirando le limitazioni e continuando ad accrescere il proprio portfolio di clienti. Nello stesso tempo, inoltre, il digitale può garantire una netta riduzione dei costi, un aspetto da non sottovalutare in un momento di crisi.

SOStariffe.it ha analizzato le esigenze del settore assicurativo andando ad evidenziare l’impatto che la digitalizzazione può avere, sia nel breve che nel lungo termine sulle reti agenziali. Alla base dell’indagine di SOStariffe.it c’è un studio realizzato dal Centro di ricerca dell’Università Cattolica di Milano (CeTIF) in collaborazione con ANAPA sui modelli operativi e redditività delle agenzie.

Agenzie assicurative italiane: redditività e costi principali

Lo Studio preso in considerazione da SOStariffe.it si basa su di un ampio campione di oltre 500 agenzie assicurative italiane di cui il 37% è di tipo plurimandatario. Il campione considerato è distribuito su tutto il territorio nazionale. L’analisi realizzata da CeTIF e ANAPA punta ad evidenziare la redditività delle agenzie e l’efficacia del loro modello operativo.

I dati raccolti confermano come la quasi totalità dei ricavi delle agenzie assicurative derivi dal comparto provigionale e, in particolare, dal segmento Danni Auto (35-37%). Rappel e altri incentivi hanno un peso inferiore sui ricavi totali (5-7%). L’analisi, inoltre, conferma come il 90% dei ricavi sia legato alla clientela Retail con il restante 10% collegato ai clienti Corporate e PMI.

Per quanto riguarda i costi, invece, le agenzie assicurative devono fare i conti con alcuni parametri significativi che coprono circa la metà delle spese da considerare. Il 24% dei costi complessivi è collegato agli stipendi del personale mentre il 19% alla gestione dei locali. Questi dati evidenziano in modo particolare i principali problemi con cui le agenzie assicurative devono fare i conti in questo periodo d’emergenza.

Gli effetti del lockdown: calano i ricavi ma i costi fissi restano elevati

Così come avvenuto durante il primo lockdown, infatti, le misure restrittive attuali vanno ad incidere in modo particolare su quelle che sono le principali voci di spesa delle agenzie. Il personale dipendente, in un contesto d’emergenza, non può garantire la stessa produttività, con effetti negativi sui ricavi complessivi dell’agenzia.

Nello stesso tempo, il calo dei ricavi collegato all’emergenza ed alle restrizioni comporta una gestione più difficile delle spese fisse. I costi di gestione e affitto dei locali di lavoro dell’agenzia diventano sempre più rilevanti ai fini del bilancio e riducono notevolmente la liquidità a disposizione.

Lo Studio, inoltre, evidenzia come più del 50% del campione considerato presenti locali inferiori ai 150 mq. Per quanto riguarda il personale attivo, invece, le agenzie registrano una media di 11 dipendenti di cui 4 con compiti puramente amministrativi. Questi due fattori hanno un ruolo molto importante per la determinazione dell’efficienza del lavoro nelle agenzie.

Secondo i risultati dell’indagine, infatti, circa il 56% del lavoro interno alle agenzie è strettamente collegato ad attività commerciali legate a prodotti e servizi assicurativi proposti alla clientela. Il 44% delle ore lavorative è, invece, relativo ad attività amministrative, contabili e post-vendita che possono andare ad impiegare buona part dei locali dell’agenzia e del personale dipendente.

Le agenzie che registrano una redditività superiore alla media sono quelle che sono riuscite a dotarsi di strumenti digitali efficienti. L’utilizzo di queste soluzioni ha permesso di ottimizzare il lavoro amministrativo e contabile, che copre buona parte delle attività interne all’agenzia. Nello stesso tempo, gli strumenti digitali hanno migliorato l’efficacia del processo di vendita, con effetti positivi immediati sulla redditività.

Ancora indietro sulla digitalizzazione

Una buona fetta delle agenzie assicurative italiane sono ancora un passo indietro per quanto riguarda il livello di digitalizzazione. Meno della metà (46%) delle agenzie non hanno un sito

web e la maggior parte (più dell’80%) non puntano sul canale mobile, punto di riferimento di tutti i principali servizi web. Anche i canali social non coinvolgono tutte le agenzie con solo il 62% del campione che risulta presente su almeno un canale social.

Il processo di digitalizzazione è ancora in fase iniziale anche per quanto riguarda gli aspetti amministrativi che, come evidenzia lo Studio, rappresentano una parte essenziale delle attività lavorative nei locali dell’agenzia. Circa un terzo del totale delle agenzie si affida ancora ad un sistema, decisamente poco efficace, di archiviazione cartacea delle pratiche. La digitalizzazione completa dell’archivio è stata realizzata da appena il 14% delle agenzie.

Anche i pagamenti digitali rappresentano ancora una realtà limitata del mondo delle agenzie. Contanti e assegni coprono circa il 50% dei pagamenti mentre il 38% del totale è collegato a bonifici e RID. I pagamenti con carta su POS dell’Agenzia rappresentano, invece, il 12% del totale. Da notare che le agenzie devono farsi carico di tutti i costi correlati ai pagamenti, dalla gestione dei contanti alle commissioni sul POS e sino ad arrivare ai vari costi bancari.

Il settore assicurativo dopo il primo lockdown: un primo passo verso la digitalizzazione

Al netto delle agevolazioni previste per gli utenti durante l’emergenza, il settore assicurativo, in particolar modo per quanto riguarda il settore degli intermediari, non ha registrato delle vere e proprie rivoluzioni. La seconda ondata della pandemia e le nuove misure restrittive hanno però riacceso l’attenzione su quelle che sono le principali criticità del settore.

Molte compagnie hanno presentato nei mesi scorsi nuove alternative per agevolare l’accesso a prodotti e servizi assicurativi alla clientela anche da remoto, riducendo l’importanza dei canali “tradizionali” ma la strada verso una completa digitalizzazione del settore è ancora lunga.

L’interesse dei consumatori italiani verso le assicurazioni digitali è in crescita. Secondo il recente Osservatorio “The World after Lockdown” di Nomisma e Crif circa il 60% degli italiani utilizza il web per informarsi in merito alle polizze da attivare. Da notare, inoltre, che il 48% del totale è disponibile ad acquistare la polizza scelta direttamente online, un dato che certifica l’interesse verso il settore delle assicurazioni digitali.

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