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Prc: «Menegardo è un altro segnale, serve riflessione politica»

In tutto il bailamme che si è scatenato dopo le dimissioni del consigliere Mattia Menegardo riportiamo anche il comunicato di chi, come Rifondazione Comunista, non è entrato in consiglio comunale nelle scorse elezioni

In tutto il bailamme che si è scatenato dopo le dimissioni del consigliere Mattia Menegardo riportiamo anche il comunicato di chi, come Rifondazione Comunista, non è entrato in consiglio comunale nelle scorse elezioni.

A farsene portavoce è la segretaria (nonché ex candidata sindaco) Nadia Rosa. Ve lo riportiamo nella sua interezza qui sotto.

«Apprendiamo attraverso la nota inviata dall’ex consigliere Menegardo, della decisione dello stesso di abbandonare il suo ruolo, appena rinnovato, di consigliere comunale per SEL».

«Apprezziamo l’onestà intellettuale di Menegardo il quale, utilizzando le sue parole, attribuisce la sua sofferta decisione a un venir meno della fiducia reciproca con il neo eletto primo cittadino, nonché sua “compagna” di partito, Siria Trezzi».

«Ci riserviamo invece di capire meglio cosa intenda l’ex consigliere quando parla di un “sindaco ombra” che muoverebbe i fili della noenata giunta (ora lo si sa, il riferimento è per il marito di Trezzi, Roberto Imberti, ndr)».

«Non riteniamo infatti opportuno abbandonarci a facili interpretazioni, in quanto pensiamo sia inopportuno ironizzare o costruire ipotesi campate per aria, relativamente a una situazione che potrebbe avere serie ripercussioni per la nostra città».

Nonostante infatti il nostro partito abbia deciso di collocarsi al di fuori del centro sinistra e correre da solo nella scorsa tornata elettorale cinisellese, anche qui decisione sofferta, ma inevitabile date le profonde distanze relativamente a scelte strategiche, una fra tutte la nostra contrarietà rispetto alla privatizzazione delle aziende comunali, di certo non gioiamo per episodi che potrebbero impattare in modo importante sulle nostre concittadine e concittadini».

«Accogliamo questo fatto come un ulteriore segnale che, sommato alla drammatica astensione che ha caratterizzato le elezioni di giugno, esplicita l’urgenza di un momento di riflessione politica seria e puntuale tra chi a Cinisello sente di appartenere a una sinistra che oggi purtroppo, nonostante i buoni propositi, si rivela incapace di rappresentarlo nelle istituzioni».

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