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In volo, appesa a una corda: la vita di un'acrobata a Milano - Episodio 5 Mest(ieri)

"Cosa penso quando sono in volo? A nulla, proprio a nulla, è quello il bello"

Nome e cognome: Francesca Alberti. Segni particolari: artista di circo e acrobata. Questo l'identikit che condensa il magico mondo di questa giovane performer (qui i suoi scatti) che insegna alla Piccola scuola di circo di Milano, nel cui bellissimo tendone stellato la incontriamo. 

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L'acrobata di Milano che gira il mondo appesa a una corda: VIDEO

"Ho iniziato durante gli anni dell'università - ci racconta - studiavo all'Accademia di belle arti di Bologna e mi sono iscritta a un corso di tessuto aereo. Da lì ho poi seguito una formazione ad hoc, partecipando a workshop di acrobatica, danza e teatro e facendo corsi alla Piccola scuola di circo".

Ma qual è la giornata tipo per un'acrobata? Quando si riesce - spiega Francesca - si inizia con meditazione, respirazione, esercizi di yoga. Poi si passa ad allenarsi negli spazi di circo per diverse ore (fino a quattro) dove si fa preparazione fisica e tecnica, ma anche lavoro di creazione e ripetizione del proprio numero nel caso in cui ci siano degli spettacoli in programma. Non manca una parte più 'burocratica', sempre legata alle performance, nonché un momento dedicato allo studio e alla ricerca. Dopo questa intesa giornata, nel tardo pomeriggio/sera, per lei comincia l'attività di insegnamento a scuola.

Di norma, un'artista circense, soprattutto in tempi non pandemici, è anche spesso in viaggio e a Francesca è capitato di esibirsi in diversi Paesi. "Uno spazio molto importante per me è stato Archaos, polo internazionale di circo di Marsiglia, dove sono stata per presentare il mio spettacolo durante una biennale d'arte contemporanea che si chiama Manifesta. La scorsa estate, poi, sono stata in Tunisia a un festival internazionale di circo, dove mi sono esibita con artisti di altre nazionalità. E poi, qui a Milano, sono stata al Teatro alla Scala, dove ero la gazza dell'opera La gazza ladra di Rossini. Anche quello è stato un lavoro davvero molto bello".

Scegliere di lavorare come acrobata implica essere spesso in alto e in volo, quindi in situazioni potenzialmente pericolose. "Mi capita di provare paura - riflette Francesca - ma credo che questa sia una cosa sana, è giusto e normale che ci sia timore. Noi comunque ci mettiamo sempre il più possibile in sicurezza, stando attenti a fissare l'attrezzo e rimanendo concentrati al massimo nei momenti maggiormente rischiosi". Ma cosa si pensa quando si è in volo per aria? "In quei momenti non mi passa proprio nulla per la testa, quando sono in sintonia con l'attrezzo, non sto pensando, è il corpo ad andare. È come una danza".

Le difficoltà di chiunque scelga di fare della propria arte una professione sono innegabilmente moltissime. Trovare finanziamenti e sostegni, soprattutto per i propri spettacoli, è incredibilmente arduo, così come vincere i bandi a cui si partecipa. Ma a compensare tutto questo è una pioggia di momenti veramente unici. "Il più bello per me è proprio quando si sta sul palco - ci dice l'acrobata -. In questo luogo magico si crea una relazione molto intensa con il pubblico. Riuscire a dare emozioni o a suscitare pensieri negli spettatori è qualcosa di veramente eccezionale. Lo stesso, per quanto riguarda l'insegnamento, mi succede quando mi accorgo che i miei allievi si appassionano, è come se in loro si accendesse una fiammella. L'arte, inoltre, come mi è capitato di scoprire esibendomi all'estero, è in grado di abbattere ogni barriera culturale e linguistica".

Fare l'acrobata nel 2022 e riuscire a mantenersi con questa professione è davvero possibile? "Penso che per intraprendere lavori artistici ci vuole una forte motivazione - risponde Francesca - se un ragazzo o una ragazza è veramente appassionato/a e sente che vuole fare questo, ci sono percorsi formativi e scuole molto validi, come la Piccola scuola di circo. Io vivo completamente del mio lavoro, certo non è facile, come, credo in tutte le imprese individuali. Ci possono essere momenti di difficoltà, come quelli legati alla pandemia o anche a infortuni che impongono di fermarsi. Io però lo faccio, quindi essere acrobati, oggi, non è affatto impossibile. Con le 'nouveau cirque', il circo contemporaneo, l'interesse per questo mondo è cresciuto moltissimo. Quello dell'acrobata è un mestiere molto antico, ma che è si è rinnovato acquisendo nuova vita e vitalità".

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