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Prima della Scala

Prima della Scala, il ritorno dopo lo stop del covid: ovazione per Mattarella

Tutti in piedi e sei minuti di applausi per il Capo dello Stato. Nessun incidente all'esterno

Sei minuti di applausi e un'ovazione in piedi per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura. Così il Teatro alla Scala ha tributato l'inquilino del Colle, probabilmente per l'ultima volta da Capo dello Stato (Mattarella, come si sa, respinge fermamente l'ipotesi di una sua rielezione). All'esterno del teatro lo hanno accolto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Milano Beppe Sala e il prefetto Renato Saccone. 

La Prima della Scala, il 7 dicembre come da tradizione, è tornata (a teatro pieno con capienza consentita al 100% e super green pass obbligatorio) dopo lo stop imposto nel 2020 dalla pandemia covid. La Lombardia era allora in zona arancione, i contagi e i ricoveri negli ospedali alle stelle. I teatri chiusi per decreto. Ora si respira un'aria del tutto diversa. Come ha ricordato Fontana, i contagi da covid sono sì in crescita, ma una crescita che sta rallentando. Proprio durante le festività di Sant'Ambrogio, la Lombardia ha ulteriormente aumentato i posti letto disponibili, anche per 'scacciare' l'eventualità della zona gialla. Ed è inutile aggiungere che la situazione dei ricoveri è sotto controllo anche grazie alla campagna di vaccinazione, che nel 2020 non era ancora stata avviata ed oggi vede il 90% dei lombardi con due dosi somministrate.

Dopo l'Inno di Mameli, il Macbeth di Giuseppe Verdi, condotto da Riccardo Chailly per la regia di Davide Livermore, disapprovata da qualcuno del loggione che ha riservato qualche critica anche ad Anna Netrebko, Lady Macbeth, mentre applausi per il protagonista maschile, Luca Salsi, e dodici minuti di tributo finale del pubblico a Riccardo Chailly. "Fare questa Prima è un miracolo", aveva commentato il sovrintendente della Scala Dominique Meyer. "Questa serata dimostra che si può far ripartire la cultura in sicurezza", ha affermato Dario Franceschini, ministro dei beni culturali, presente alla Scala insieme ad altre cariche: la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi.

L'incasso, reso noto dal teatro l'8 dicembre, è stato di due milioni e 330 mila euro, pari a un surplus di circa 50 mila euro. Una cifra inferiore all'incasso della Tosca del 2019, prima del covid, che era stato di due milioni e 550 mila euro.

Gli ospiti illustri? Tantissimi come sempre. C'erano Giorgio Armani (sue le diecimila rose che hanno addobbato il teatro), Placido Domingo (che, pochi giorni fa, è tornato a cantare alla Scala insieme all'orchestra dell'Accademia), l'etoile Roberto Bolle, la senatrice a vita Liliana Segre, artisti pop e rock come Maunel Agnelli e Diodato, ma anche Cesare Cremonini con la mamma e l'assessore milanese alla cultura Tommaso Sacchi con la nonna (92 anni).

Le proteste all'esterno

Prima che iniziasse lo spettacolo, sull'altro lato di piazza Scala, nei pressi di Palazzo Marino, il sindacato di base Usb ha protestato contro il premier Mario Draghi, "come un drago che spara fuoco e brucia tutto". Presenti anche i manifestanti dei Comitati di Base e del centro sociale Cantiere, con lo striscione "Tassare i ricchi". Infine si sono ritrovati i lavoratori della compagnia aerea Air Italy.

Per garantire la sicurezza sono stati impegnati centinaia di uomini delle forze dell'ordine, nel servizio predisposto dalla questura, fin dalle prime ore del mattino per controllare pizza Duomo, piazza Scala e tutta la zona attorno al teatro, per evitare ogni problema di ordine pubblico.

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