rotate-mobile
Attualità

Siccità a Milano, ecco tutto quello che non si può più fare con l'acqua

Per il momento la falda acquifera di Milano non ha problemi ma il sindaco ha firmato un'ordinanza per vietare alcuni comportamenti

Nella mattinata l'annuncio, nel pomeriggio la firma. A Milano è vietato lavare le auto, bagnare le piante e prati (tranne utilizzando l'irrigazione goccia a goccia) e, tra le altre cose, i negozi con l'aria condizionata dovranno tenere le porte chiuse. Lo ha deciso il sindaco di Milano, Beppe Sala, con un testo siglato e pubblicato nella giornata di sabato 25 giugno. Una mossa politica, decisa principalmente per sensibilizzare i milanesi sul tema siccità (la situazione è drammatica soprattutto per gli agricoltori) ma non dettata da una reale situazione di necessità perché la città non rischia di rimanere senz'acqua. A mettere nero su bianco questo punto è stato palazzo Marino che, pur rilevando un abbassamento della falda, ha precisato che "da un confronto con la società Mm, gestore del servizio idrico integrato del comune di Milano, non sono emerse criticità immediate nella falda sotterranea per l’approvvigionamento, trattamento e distribuzione dell’acqua ad uso potabile nella città di Milano".

Milano non rischia di rimanere senz'acqua

Tutti i divieti dell'ordinanza

L'ordinanza prevede il divieto di prelievo di acqua per l’annaffiatura di giardini e prati, "con l’esclusione dell’irrigazione destinata a nuovi impianti di alberi, arbusti e opere pubbliche". Non solo, non si può usare acqua per "il lavaggio di aree cortilizie e piazzali nelle ore diurne", ma viene raccomandato di eseguire tali attività "dopo il tramonto, al fine di evitare l'evapotraspirazione dell’acqua e favorire la sua raccolta nella rete fognaria"; inoltre il comune ha vietato anche l'uso di acqua per il lavaggio dei veicoli "ad esclusione di quello svolto dagli impianti di autolavaggio", si legge nel testo pubblicato sull'albo pretorio.

Via anche l'acqua dalle fontane. Il testo sancisce che è vietato riempire "fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine su aree private", l'acqua presente "può essere conservata" ma deve essere opportunamente trattata. Escluse dal divieto fontane naturalistiche e specchi d’acqua "con la presenza di fauna e flora ittica"; inoltre "su istanza motivata possono essere concesse deroghe per ragioni tecnico-operative in grado di pregiudicare il futuro ripristino dell’impianto", precisano da Piazza Scala. Infine il testo obbliga i gestori del servizio idrico "di attivare tutti i pozzi che prevedono un prelievo di falda e scarico in un corpo idrico ricettore appartenente al reticolo idrico minore, consortile o privato".

Non basta una pioggia a salvare i raccolti

Quanta acqua consuma Milano

Mediamente Milano consuma circa 650mila metri cubi di acqua al giorno, tutto oro blu che viene prelevato (attraverso 400 pozzi) dalla falda acquifera e distribuito attraverso una rete di 2.228 km. Da palazzo Marino hanno puntualizzato che tutta l’acqua prelevata non viene sprecata poiché "interamente convogliata in due impianti di depurazione siti a Nosedo e San Rocco che, a seguito del trattamento depurativo, la restituiscono nel reticolo idrico minore per uso irriguo, rispettivamente tramite la Roggia Vettabbia e le Rogge Carlesca e Pizzabrasa".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Siccità a Milano, ecco tutto quello che non si può più fare con l'acqua

MilanoToday è in caricamento