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Hijab bruciati a Milano per la morte di Mahsa in Iran

In piazza Cordusio oltre un centinaio di persone ha protestato contro l'integralismo che ha portato alla morte della donna

Le proteste per la morte di Mahsa Amini in Iran sono arrivate anche a Milano. Un centinaio di persone, nella gran parte iraniani e iraniane, hanno manifestato in piazza Cordusio, angolo via Dante, nel pomeriggio di martedì. Vestiti di nero, tanti di loro hanno acceso dei lumini ai piedi di una foto della giovane morta. Molte ragazze presenti, forbici in mano, si sono tagliate i capelli in segno di ribellione e hanno bruciato il velo (hijab). Tra gli slogan urlati: "No alla dittatura", "libertà", "no all'hijab obbligatorio" e "vogliamo giustizia".

"Siamo contro il governo islamico dell'Iran che ora ha ucciso una ragazza perché indossava male il velo. E ancora non sappiamo quante persone hanno ucciso durante le ultime proteste per l'accaduto", le parole di una delle organizzatrici dell'evento a MilanoToday. "Amiamo l'Iran - racconta un'altra giovane - ma in molti siamo dovuti scappare perché lì non c'è nessuna libertà, ma solo la dittatura islamica". Tutte preferiscono restare anonime perché temono ritorsioni.

Milano protesta per la morte di Mahsa in Iran (Foto E. Dragotto)

Le proteste contro il governo dell'Iran a Milano

"Da più di 43 anni l'Iran è ostaggio di un regime teocratico, ignorante, criminale e nemico del popolo iraniano. Quella che vedete non è l'immagine dell'Iran ma è l'immagine sporca della Repubblica Islamica", sostiene un altro manifestante in persiano, mentre una ragazza legge la traduzione in italiano. "In questi 43 anni, questo regime non ha solo rovinato il territorio ma ha anche da sempre ucciso le iraniane e gli iraniani. Com'è accaduto - continua l'accusa - nel 1988, nel 1999 all'università di Teheran, nel 2009 nel movimento verde, e più recentemente, 3 anni fa sono stati uccisi 1.500 cittadini in 3 giorni".

"Da sempre - prosegue il ragazzo - hanno ucciso anche i giovani come: Neda Agha Soltan, Navid Afkari ed altri. Oggi hanno ucciso Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni kurda iraniana. Oggi siamo qui a fianco al popolo iraniano che sta lottando in Iran, per far sentire la nostra voce a voi, al mondo e ai politici europei".

Le donne iraniane si tagliano i capelli e bruciano il velo: video

"Noi - sostiene il manifestante davanti alla folla -  odiamo questo governo e tutto ciò a che fare con esso. Non hanno nulla a che fare con il nostro bellissimo Iran e sono radicati nel cuore del diavolo. Chiediamo a voi di stare a fianco al popolo iraniano per condannare e cambiare la situazione attuale, che è il risultato dell'oppressione della Repubblica islamica. Viva l'Iran. No alla repubblica islamica", conclude, tra gli applausi e le urla (molte delle quali in persiano) dei presenti.

Le parole dell'Onu sul caso di Mahsa

Sul caso, ricordiamolo, la stessa Onu ha espresso "preoccupazione". Apprensione anche per la "reazione violenta" delle forze di sicurezza per sedare le proteste che ne sono seguite. "L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ad interim, Nada Al-Nashif, ha espresso preoccupazione per la morte in custodia di Mahsa Amini - arrestata dalla polizia religiosa iraniana in applicazione di regole rigide sull'hijab - e per la reazione violenta delle forze di sicurezza alle manifestazioni che ne sono seguite", si sottolinea in un comunicato dell'Alto Commissariato, in cui si chiede un'indagine "tempestiva e indipendente" sulla morte della giovane appartenente alla minoranza curda.

In Iran non si placano le proteste contro il velo e la polizia della moralità. Finora almeno 21 persone sarebbero già state arrestate e, secondo la denuncia di una Ong, al momento non ancora confermata da altre fonti, ci sarebbero stati anche cinque morti. Secondo Hengaw, un gruppo a tutela dei diritti umani dei curdi, sono rimaste uccise cinque persone quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco: due uccise dagli spari contro i manifestanti nella città curda di Saqez, la città natale di Amini, altre due morte a Divandarreh e una quinta rimasta uccisa a Dehgolan, sempre nella regione curda.

Chi era Mahsa Amini? 

Mahsa Amini, 22enne della provincia iraniana del Kurdistan, come riporta EuropaToday era entrata in coma ed è morta dopo essere stata arrestata la scorsa settimana a Teheran dalla polizia morale per "abbigliamento inadeguato", scatenando la rabbia di tutto il Paese e manifestazioni in numerose aree, compresa la capitale.

Le proteste sono state più intense nella regione curda. Gli agenti hanno dichiarato che Amini si era sentita male mentre aspettava insieme ad altre donne trattenute dalla polizia morale, che fa rispettare le rigide regole della Repubblica islamica che impongono alle donne di coprirsi i capelli e di indossare abiti larghi in pubblico. Ma il padre ha ripetuto più volte che la figlia non aveva problemi di salute, aggiungendo che aveva riportato contusioni alle gambe e ha ritenuto la polizia responsabile della sua morte.

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