rotate-mobile
Cronaca Duomo / Piazza del Duomo

"Coppia acido", la Levato partorirà in carcere: poi il bimbo le sarà tolto

La Levato non potrà uscire dal carcere neanche per partorire. E non potrà ricevere la visita del suo fidanzato. Intanto il tribunale dei minori sembra propenso a disporre l'affido per il bambino della coppia

Non potrà uscire dal carcere neanche per partorire. Troppo alto, secondo il pubblico ministero, il rischio di “reiterazione del criminale”. 

Martina Levato, la ventiquattrenne studentessa condannata a quattordici anni di carcere insieme ad Alexander Boettcher per aver sfregiato lo studente Pietro Barbini, dovrà dare alla luce suo figlio nella cella in cui è attualmente detenuta. 

Il pubblico ministero Marcello Russo ha dato infatti parere contrario al “regime di custodia attenuata” e il tribunale ha immediatamente accolto l’indicazione del pm. Stesse scene, praticamente identiche, della scorsa settimana, quando i giudici avevano rifiutato la richiesta di domiciliari perché “permane e rimane attuale un accentuato pericolo di reiterazione del crimine” con “esigenze cautelare spaventosamente intense”. 

I giudici hanno ribadito che sarà soltanto l’amministrazione penitenziaria a doversi occupare del regime carcerario nel quale Martina Levato si troverà a partorire. E, di certo, non potrà vedere l’ex fidanzato perché il tribunale ha respinto anche la sua richiesta di poter uscire dal carcere per assistere alla nascita del figlio. 

Questa per i due amanti, però, potrebbe non essere la notizia più brutta. 

Il tribunale per i minorenni si sta infatti occupando, come riporta il "Corriere della Sera", della vita del bambino e potrebbe decidere anche per un affido, il primo passo verso l’adottabilità dato che - anche se solo in primo grado - la sentenza di condanna ha tolto la patria potestà ad Alexander e Martina). 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Coppia acido", la Levato partorirà in carcere: poi il bimbo le sarà tolto

MilanoToday è in caricamento