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Cronaca Piazza Duca d'Aosta

"Circondano il taxi in quattro e tirano giù il cliente"

Dichiarazioni choc a Striscia la notizia da parte di tassisti contrari al fermo spontaneo: minacciati da colleghi, violenze anche sugli utenti

"Nessun Radiotaxi diceva ai cittadini che non avrebbe potuto garantire il servizio": parte da qui un'inchiesta di Striscia La Notizia andata in onda, a firma Max Laudadio, lunedì sera, dopo la giornata "campale" del fermo spontaneo delle auto bianche. I presidenti dei principali Radiotaxi milanesi si difendono: se Alessandro Casotto (8585) ha dichiarato alle telecamere di Striscia che "non abbiamo potuto dare indicazioni perché nessuno poteva capire se il fermo era totale o parziale", VIto Inserrato (6969) ha spiegato che i centralini non erano informati del fermo, scaturito dopo la riunione in prefettura. Stessa spiegazione da Emilio Bucalini (4040).

Ma un aspetto controverso della vicenda della protesta dei tassisti contro Uber e gli autisti Ncc è l'escalation di episodi non proprio pacifici. Dalle provocazioni alle vere e proprie liti in mezzo alla strada: nella notte tra domenica e lunedì, dopo due giorni di tensione, due tassisti hanno avuto la peggio e sono stati portati in ospedale. Provocazioni e reazioni che hanno fatto infuriare il prefetto Francesco Paolo Tronca, che ha promesso che, d'ora in poi, qualunque illecito non verrà perdonato. Da qualunque parte provenga. Anche perché, se si passa alle "maniere forti", si va sul penale.

E Striscia si occupa anche di questo, denunciando che alcuni tassisti - che volevano lavorare - sarebbero stati letteralmente "intimoriti" da colleghi. "Centinaia di taxi fermi coi colleghi fuori, non è che vai a caricare", ha affermato un tassista spiegando di non volersi avvicinare alla stazione centrale, luogo "clou" della protesta di lunedì, per lavorare.

E un altro si è rifiutato di portare in centrale un "complice" di Striscia La Notizia: "Se la porto, rischio veramente grosso (..) sa com'è la categoria (..) ne va del mio rischio e del vostro, perché ho visto di quelle scene veramente rischiose".

E poi ancora: "Ho visto fermare e bloccare il taxi, circondarlo, perché loro non girano da soli, girano in quattro in macchina, circondano il taxi, lo bloccano, aprono le portiere, tirano giù di prepotenza i clienti". Parole che, se fossero rispondenti a fatti realmente accaduti, trasformerebbero una (forse legittima) protesta contro gli abusivi e gli illegali in una inaccettabile escalation di violenza, seppur praticata da una ristretta minoranza.

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