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Cronaca San Siro / Piazzale Selinunte

Perquisizioni a casa di 13 ragazzi dopo sassaiola su polizia a Milano

Sono indagati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Tra loro anche alcuni maggiorenni

Perquisizioni a casa di 13 ragazzi per via dei disordini avvenuti in piazza Selinunte, zona San Siro, lo scorso sabato 10 aprile, durante le riprese di un video del rapper Neima Ezza (che infatti è già stato denunciato). Nella mattinata di venerdì 16 aprile gli agenti stanno effettuando controlli nelle abitazioni dei giovani coinvolti, tra cui anche alcuni maggiorenni.

In particolare i decreti di perquisizione domiciliare, emessi dal sostituto porocuratore Nobili, coordinatore del pool antiterrorismo della Procura di Milano, e dal procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, Cascone, vengono effettuati dagli agenti della polizia di Stato nei confronti di 10 maggiorenni e tre minorenni, indagati in concorso per manifestazione non preavvisata, violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravate, nonché per porto d'armi per un maggiorenne, per aver preso parte agli scontri e agli episodi di violenza commessi contro le forze dell'ordine sabato pomeriggio.

La vicenda

Gli agenti erano intervenuti dopo aver ricevuto la segnalazione di un assembramento crescente di giovanissimi, tra i 16 e i 20 anni,  i quali, durante le riprese videoclip di Neima Ezza, ballavano e cantavano, salendo anche sul tetto delle auto in sosta.

All'arrivo delle camionette blindate di carabinieri e polizia di Stato, i ragazzi, che nel frattempo erano diventati circa 300, inizialmente si erano dispersi in direzione di piazzale Selinunte, ma poi si erano ricompattati arrivando a fronteggiare per una ventina di minuti le forze dell'ordine con una sassaiola improvvisata.

Per disperdere i giovani, la polizia aveva dovuto lanciare un lacrimogeno. Una volta tornata la calma la zona era stata presidiata fino al completo ripristino dell’ordine. Dopo questi avvenimenti, lunedì pomeriggio la Digos e la Squadra Mobile hanno convocato il giovane rapper in questura e lo hanno denunciato in quanto promotore di un raduno di centinaia di persone senza averne dato preventivamente avviso al questore. Nel frattempo, anche con il supporto di immagini video registrate durante i disordini, le indagini hanno cercato di ricostruire con più precisione la dinamica dell'aggressione nei confronti degli agenti.

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