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Cronaca

Basta strage sul lavoro: la protesta a Milano

Il presidio di venerdì 18 giugno davanti alla sede di Assolombarda

Una protesta per dire basta alla strage sui luoghi di lavoro. Un presidio per chiedere di intervenire, subito, perché nell'Italia del 2021 si smetta di perdere la vita a causa di incidenti sul posto di lavoro. È quanto si è tenuto nella mattinata di venerdì 18 giugno davanti alla sede di Assolombarda, in Via Pantano, zona Missori.

"Non solo lacrime e disperazione per la strage inarrestabile di lavoratori uccisi sul luogo di lavoro, ma la richiesta di azioni immediate per la piena attuazione delle norme vigenti per la prevenzione e la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, sistematicamente disattese, perché si persegue il massimo profitto a scapito della sicurezza e della salute, come la cronaca quotidiana purtroppo conferma". Queste le parole di Michele Michelino, presidente del Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, che venerdì 18 giugno, ha  dato vita all'iniziativa insieme all'Assemblea Lavoratori Combattivi di Milano, Medicina Democratica, Comitato Ambiente e Salute Teatro alla Scala, Comitato Difesa Sanità Pubblica Zona Sud Ovest Città Metropolitana.

"Siamo convinti – ha detto Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica- che gli omicidi sul lavoro, perché di questo si tratta, non sono mai dovuti a fatalità o casualità, ma sono l’esito di gravi inadempienze normative. Riteniamo, infatti che il dlgs 81 /2008 (Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro), sia tuttora largamente inattuato, non solo per inadempienze da parte dei responsabili aziendali, ma anche, in particolare, perché non viene garantita la partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze, diritto previsto anche nella riforma sanitaria del 1978: il Ssn persegue la sicurezza sul lavoro, ma si tratta purtroppo di un precetto non applicato".

Emergenza incidenti sul lavoro

Il quadro degli infortuni sul lavoro in Italia si rispecchia perfettamente nella nostra Regione, basti pensare agli avvenimenti delle scorse settimane. A fine maggio a Milano un 49enne era stato soccorso in codice rosso, poi fortunatamente declassato, dopo un infortunio sul lavoro; un altro incidente, lo stesso mese, aveva visto un 45enne rimanere schiacciato tra la piattaforma su cui stava lavorando e il tetto del capannone. E ancora, un grave infortunio si era verificato in una ditta di Cormano, dove un 44enne aveva subito l'amputazione del piede. Mentre nella Bergamasca, un sinistro sul lavoro aveva portato un 53enne a perdere la vita nella ditta De Berg di Spirano (Bg) dopo essere stato travolto da un camion in retromarcia.

Con gli operai deceduti venerdì 28 maggio mentre lavoravano in una ditta di Villanterio, si era arrivati alla tragica quota di sei vittime del lavoro in Lombardia nel solo mese di maggio. Tra chi aveva perso la vita anche Christian Martinelli, 49 anni, schiacciato da un tornio in un'azienda di Busto Arsizio all'inizio di quello stesso mese. A giugno la drammatica serie di incidenti mortali sul lavoro in Regione non si è purtroppo fermata: il 1° giugno un uomo era morto folgorato nel Lodigiano, mentre il 7 giugno un operaio era morto nel Bresciano mentre stava effettuando lavori di manutenzione. Un altro incidente, l'ennesimo, per fortuna non grave, si è registrato il giorno stesso della protesta, venerdì 18 giugno, a Cornaredo. Nel corso della giornata, poi, purtroppo, a Novara dopo essere stato investito da un tir è deceduto un sindacalista, che viveva con la famiglia nel Milanese.

Le morti bianche in Italia

Sono stati 17mila i lavoratori morti sul lavoro nel decennio 2009-2019, una cifra spaventosa, ma che sarà incrementata significativamente se non si prendono immediati provvedimenti. Oggi, sostengono gli organizzatori, alle vecchie nocività si sono aggiunte le nuove, i dati Inail sugli infortuni sul lavoro nell’anno della pandemia confermano anche l’impatto dell’emergenza coronavirus sull’andamento infortunistico in Italia nel 2020. I casi mortali sono 1.270, 181 in più rispetto ai 1.089 del 2019 (+16,6%). Nel primo quadrimestre del 2021 i morti sul lavoro sono aumentati ancora, il 9,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (dati sottostimati perché non tengono conto dei lavoratori senza contratto, in nero). Va anche tenuto conto che alla strage di oltre 100 lavoratori al mese vanno aggiunte le decine di migliaia di morti per malattie professionali e ambientali: solo per amianto 6mila ogni anno, 16 ogni giorno".

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