rotate-mobile
Cronaca

Entra alla Mangiagalli, rapisce una neonata e scappa: vuole risarcire i genitori della piccola

Il risarcimento, qualora ci fosse, non porterebbe alla chiusura del processo: tutti i dettagli

La donna che a luglio 2017 provò a rapire una neonata dalla Clinica Mangiagalli di Milano vuole risarcire i genitori della bimba. Il risarcimento — qualora ci fosse — non porterebbe alla chiusura del processo in cui la 33enne ecuadoregna, in cella da quattro mesi, è accusata di sequestro di persona aggravato e sottrazione di minori; tuttavia potrebbe influire positivamente sulla decisione dei giudici.

Mangiagalli, donna tenta di rapire un neonato (foto di Cesare Z.)

Durante il dibattimento ci sono stati attimi di tensione quando la 33enne si è trovata faccia a faccia con il padre della piccola, tanto che sono dovuti intervenire gli agenti della polizia penitenziaria. La prossima udienza si terrà il prossimo 14 dicembre.

Il fatto

Tutto era accaduto il 10 luglio 2017 quando l'ecuadoregna, verso le 15, era entrata nella camera della madre e le aveva strappato la figlia di soli dieci giorni dalle mani dicendole che doveva portarla con sé per fare dei controlli. 

La madre, una moldava, si era insospettita e aveva subito chiamato i soccorsi, mentre l’ecuadoregna aveva iniziato a scappare all’interno dei corridoi, venendo subito bloccata da un’ostetrica, da un dottore e dalla vigilanza.

Nell’ospedale erano subito accorsi anche i genitori di altri neonati, che avevano cercato di aggredire la sudamericana, poi fermata dai carabinieri e portata in caserma e arrestata. "Non sapevo cosa fare”, aveva raccontato lei stessa al suo avvocato, Paolo Cassamagnaghi. “Dopo aver perso mio figlio — ha ammesso, confermando un aborto — avevo paura di perdere il mio compagno e tutta la mia famiglia".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Entra alla Mangiagalli, rapisce una neonata e scappa: vuole risarcire i genitori della piccola

MilanoToday è in caricamento