Si presenta la Consulta rom: "Vorremmo essere anche la soluzione dei problemi"

"Se siamo il problema, vorremmo anche essere la soluzione". Così la Consulta dei Rom di Milano si è presentata sabato 2 luglio alla città. E per farlo, grazie all'invito del presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, i suoi rappresentanti hanno preso posto nella sala stampa di Palazzo Marino.

La Consulta, che ha già incontrato nei giorni scorsi il sindaco e l'assessore alla Sicurezza mentre lunedì sarà ricevuta da quello al Welfare, raccoglie rappresentanti dei campi regolari e irregolari del capoluogo lombardo, di quei 2.128 nomadi che secondo il censimento prefettizio del 2008 abitano sul territorio comunale. "E' un organismo di autorappresentanza - ha affermato Dijana Pavolovic della Federazione Rom&Sinti Insieme - che crede esista un modo diverso e meno costoso per risolvere la situazione rispetto alla politica degli sgomberi della passata amministrazione".

Un'inziativa che "non nasce in contrapposizione al Tavolo Rom - ha precisato Giorgio Bezzecchi del campo di via Impastato - che però riunisce le associazioni che gestiscono i campi ma non ha coinvolto i rom in prima persona". Obiettivo della Consulta, come scritto in una lettera indirizzata al sindaco, è di essere "interlocutore riconosciuto per le politiche che riguardano le comunità rom e sinti, sia nei confronti dell'amministrazione comunale e provinciale, sia delle associazioni del privato sociale che seguono le problematiche rom o che gestiscono campi con contratti comunali".

In quest'ottica la Consulta chiede quindi lo stop agli sgomberi "senza soluzioni e senza assistenza", la ridiscussione del piano Maroni e dell'uso dei fondi stanziati dall'Unione Europea e "la valorizzazione delle risorse umane rom e sinti".

E la sua decisione di ospitare a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, la presentazione alla città della Consulta rom dei campi regolari e irregolari ha creato non poche critiche. Ma in conferenza stampa Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale, l'ha rivendicata con forza: "Vorrei che questo palazzo diventasse la casa di tutti i milanesi, senza distinzioni. E' con questo spirito che ho offerto questo spazio e ne sono orgoglioso"