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I fans di Salvini si scatenano contro la libraia che non vende il suo libro

Ma non è censura, soltanto scelta commerciale: "Non teniamo libri di saggistica politica, ma possiamo ordinarli se il cliente ce li chiede"

L'autobiografia di Matteo Salvini ("Secondo Matteo") fa scoppiare il caso di una libreria di Vigevano. Accusata di non volerlo tenere per "boicottare" il leader della Lega Nord. In realtà le cose non stanno affatto così. Semplicemente la libreria "Le Notti Bianche", a due passi da piazza Ducale, non tiene saggi politici e di attualità. Dunque, coerentemente, nemmeno l'autobiografia di Salvini.

Eppure, un consigliere comunale di Vigevano della Lega Nord si è recato in quella libreria per chiedere "Secondo Matteo", e alla replica che non c'era ha sbuffato e se n'è andato. E quando Salvini è venuto a saperlo, ha dedicato al caso un post su Facebook. Un post neanche troppo polemico, a dire il vero. Dopo aver scritto che a Bolzano, in una libreria, il suo libro è andato subito esaurito, ha scritto: «Dedicata a quella libreria di Vigevano che a un acquirente che chiedeva il libro ha risposto, abbastanza schifata, che "in questa libreria abbiamo scelto di non ordinare il libro di Salvini". Libera scelta per carità, un abbraccio alla libraia anti-leghista».

Come facilmente immaginabile, il "popolo" di Facebook che segue Salvini si è scatenato. C'è chi passa direttamente all'insulto, come tale B.M.G., che scrive: «La libraia sarà comunista quindi camperà facendo pom... col cu...». C'è chi crede che la legge dica cosa si "deve" o non si "deve" vendere, come tale T.E., che scrive: «Nel mio negozio vendo ciò che mi viene imposto dalla legge, non posso vendere quello che voglio o non voglio. Ma si sa le leggi ognuno se le fa a modo suo!» (verrebbe da dire: appunto!). Innumerevoli, poi, quelli che ne fanno una questione di democrazia. E si sfiora anche la violenza. E' il caso di C.M.T., di Osio Sotto (Bergamo), che scrive: «Speriamo che la libraia non capiti dalle nostre parti... sennò so' c... suoi!». Complimenti.

La realtà - come abbiamo detto - parrebbe diversa. La libreria in questione, semplicemente, non tratta saggistica politica. Tuttavia - come in ogni libreria italiana - è possibile ordinare qualunque libro, compresa l'autobiografia di Salvini. Nessun complotto, nessuna censura. Soltanto una scelta commerciale a priori, che evidentemente la libreria ha mantenuto coerente anche in occasione dell'uscita di un sicuro best seller.

E se a Salvini hanno riferito male (non è per le sue idee che la libraia non tiene il libro, però comunque si può ordinare), leggere le reazioni è desolante.

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