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Cosa sta succedendo con la scuola milanese chiusa per il Ramadan

Bagarre politica sulla scuola di Pioltello chiusa per il Ramadan. E il ministro chiede accertamenti

Chiusa la scuola, aperte le polemiche. È bagarre politica a Milano e in tutta Italia dopo la decisione dell'istituto comprensivo Iqbhal Masih - che comprende asilo, medie ed elementari - di chiudere il 10 aprile, giorno di fine del Ramadan. Per la prima volta in Italia i bambini della primaria e della secondaria effettueranno un giorno di riposo in concomitanza dell’importante festività musulmana. Una decisione a suo modo storica che però ha dato spazio a un'infinità di polemiche. 

Sul tema nelle scorse ore è intervenuto anche il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che ha annunciato un'ispezione: "Ho chiesto agli uffici competenti del Ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l'ordinamento", ha annunciato su Twitter. 

Prima di lui però erano arrivate le polemiche del centrodestra lombardo. "Siamo in Italia, non in Arabia Saudita. È una decisione particolarmente rilevante, preoccupante per quanto mi riguarda, che segna un precedente essendo probabilmente la prima volta in Italia che una scuola venga chiusa per il Ramadan", ha tuonato l'eurodeputata della Lega, Silvia Sardone. "Per i dirigenti scolastici questa scelta aiuta l'inclusione. Io credo invece che sia un pericoloso arretramento sulla nostra identità: chiudendo le scuole per feste che non fanno parte della nostra cultura e della nostra storia diamo ancora più forza a quel processo di islamizzazione che si diffonde con forza in tutta Europa. È una deriva inaccettabile, mentre noi nascondiamo i nostri simboli e le nostre tradizioni, andiamo a chiudere le scuole per festeggiare il Ramadan. Non è questo il futuro che vogliamo", ha concluso Sardone.

Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepremier Matteo Salvini: "Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici - come i crocifissi nelle aule - per paura di 'offendere', in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del ramadan. Una scelta inaccettabile, contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro Paese. Non è questo il 'modello' di Italia ed Europa che vogliamo".

Lo stesso preside, Alessandro Fanfoni, ha spiegato i motivi della chiusura, deliberata dal consiglio della scuola intitolata al 12enne pakistano ucciso nel 1995 per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile: "A Pioltello abbiamo classi dove negli anni scorsi in occasione della fine del Ramadan, di fatto, venivano a scuola in tre o quattro. I bambini di fede islamica sono la maggioranza e nonostante le linee guida sull’inclusione consiglino di formare classi con non più del 30% di stranieri, noi arriviamo al 43% perché questa è la nostra utenza. Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri e alla realtà. Questa festa è per molti di loro una tradizione, tra l’altro spesso condivisa anche dai compagni di classe italiani che partecipano per condividere". Sulla difensiva anche Ivonne Cosciotti, sindaca di Pioltello, secondo cui è "un atto di civiltà". 

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