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La denuncia

Perché Liliana Segre e il figlio quereleranno l'ex ambasciatrice Elena Basile

La diplomatica, in un video su Facebook, ha accusato la senatrice a vita di "pensare solo ai bambini ebrei". Il figlio: "Niente di più falso". E in Senato solidarietà unanime a Segre

Liliana Segre e il figlio Luciano Belli Paci hanno annunciato che quereleranno l'ex ambasciatrice Laura Basile per un video che la diplomatica ha pubblicato su Facebook, in cui accusa la senatrice a vita milanese di essere tormentata "solo dal pensiero dei bambini ebrei".

"Cara signora Segre", si ascolta nel video, "lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre: ci racconta di come la sua memoria sia tormentata non solo nel giorno della memoria ma per 365 giorni da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora, possibile che lei sia tormentata solo da pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano? Capisce che ci sono bambini mutilati che giacciono per terra oltre a quelli morti, uno ogni 4-5 minuti?".

Parole che non sono piaciute per niente né alla senatrice né alla sua famiglia. Luciano Belli Paci ha chiesto a Basile di cancellare il contenuto del video, e di pubblicare una ritrattazione, sottolineando che Segre, in realtà, ha sempre detto il contrario: "Mia madre - ha affermato il figlio, che esercita la professione di avvocato a Milano - ha ripetuto sempre, anche da Fabio Fazio, che lei non fa distinzioni, che le fanno una pena infinita i bambini di tutte le nazionalità, di tutte le fedi, quelli israeliani e quelli palestinesi". 

"Essere accostata ai nazisti, perché i nazisti, dice la Basile, avevano cura solo per i propri bambini, e mia madre farebbe la stessa cosa, supera i limiti di qualunque possibilità di tolleranza e decenza", ha concluso Belli Paci.

Il caso in Senato

E mercoledì mattina la questione è rimbalzata nell'aula del Senato, dove Segre ha ottenuto generale solidarietà. "Siamo indignati per le cose dette contro un esempio straordinario di senso morale e di dedizione per la conoscenza della Shoah", ha dichiarato Giulio Terzi di Sant'Agata, ex ambasciatore e ora senatore di Fratelli d'Italia. Daisy Pirovano, della Lega, ha parlato di "dichiarazioni di una gravità assoluta, dal punto di vista umano e storico". 

Raffaella Paita, di Italia Viva, ha scritto una lettera a tutti i componenti della commissione anti discriminazioni, presieduta da Liliana Segre, invitandoli a "sottoscrivere questa lettera per far sentire la nostra totale vicinanza a una donna che, quotidianamente e da sempre, con la sua storia e le sue parole, è testimonianza dei valori più alti della Repubblica", definendo poi le parole di Elena Basile "di una gravità inaudita e prive di fondamento".

Al termine del dibattito, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha dichiarato di associarsi "ai giusti argomenti e alle parole che sono emerse in maniera unanime da tutti i gruppi". E poi: "Abbraccio la senatrice che speriamo di vedere presto qui in aula". I senatori si sono alzati in piedi omaggiando Segre con un lungo applauso.

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