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San Siro San Siro / Via Carlo Dolci

Quegli alberelli spontanei dove passa il tram

Per Atm non doveva essere fatto un manto verde (come era prima dei lavori) perché "nel progetto originario di decenni fa non era previsto". Il caso (opposto) di Mac Mahon

«Là dove c'era l'erba, ora c'è una città». Qualche volta accade però anche l'opposto di quello che cantava Celentano. L'erba - allontanata - si riprende i suoi spazi. Ma nel caso che raccontiamo ora, lo fa in modo disordinato. Sarebbe stato meglio pensarci prima. D'altra parte esempi non mancano.

La sede tramviaria del 16, in via Dolci, è stata "invasa" dagli alberelli. Ce ne sono parecchi e sono ormai piuttosto alti, per essere in un posto in cui - diceva Atm - dovevano esserci soltanto sassolini. 

Tram: alberelli spontanei in via Dolci

La storia inizia nell'estate del 2011, quando l'azienda dei trasporti rifà la sede tramviaria della via. Un ammodernamento necessario che, al termine, restituisce binari nuovi di zecca e anche tanti sassi al posto dell'erba precedente. I residenti e i commercianti si rendono subito conto del peggioramento estetico: i sassi sono brutti ed è difficile ripulire, così la sede tramviaria ospita fin da subito cartacce varie, gettate da chiunque o portate dal vento.

La petizione e il "no" di Atm

Parte una petizione: ridateci l'erba. Tre consiglieri di zona, trasversali, fanno proprio il tema: De Chirico dell'allora Pdl (poi Forza Italia), Leonelli del Pd e Bronzini dei Radicali. Ma niente da fare: l'allora Consiglio di Zona 7 prende tempo anche perché nella stessa via (e limitrofe) sono in corso, e ormai siamo al 2012, i lavori del teleriscaldamento. Voci di corridoio parlano di una possibile riqualificazione dell'intera strada. 

Riqualificazione che, ovviamente, non c'è stata. Intanto l'azienda dei trasporti risponde ad analoga richiesta di una cittadina: nel progetto originario, di molti decenni fa, l'erba non c'era, per cui non si pone nemmeno il problema. 

Certo che l'erba non c'era, all'inizio; ma nel frattempo, allora come ora, la natura aveva fatto il suo corso, "abbellendo" spontaneamente la via. Almeno dagli anni Ottanta, forse anche prima. 

Il "precedente successivo" di via Mac Mahon

Nel 2016 viene presentato il nuovo "tappeto verde" su cui da allora transitano i tram in via Mac Mahon. La dimostrazione che, se si vuole, i "progetti di decenni fa" si cambiano in meglio. Certo, la storia di Mac Mahon è decisamente più complessa: lì, come si ricorderà, c'era la questione degli olmi, che Atm avrebbe voluto abbattere (non tutti, una buona parte) senza pensarci troppo, ed invece ha incontrato la strenua opposizione dei residenti, del Consiglio di Zona 8, di gran parte dei milanesi. 

Il caso Mac Mahon si avvia nel 2013, quando la Zona 8 riesce a "salvare" gli olmi strappando ad Atm regole più stringenti per scavare (per i nuovi binari) e contemporaneamente imponendo i "pulling test" per capire con precisione quali olmi vanno davvero abbattuti e quali no.

La sollevazione del quartiere, probabilmente, ha portato Atm e il Comune di Milano a decidere per il "tappeto verde". Come a dire, per la vostra pazienza e determinazione vi "premiamo" con un bel manto. Certo, non si pretende che tutti i binari di Milano si trasformino in prati all'inglese. Ma se si può da una parte, perché dall'altra si lascia che crescano gli alberelli spontanei?

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