"Record shop lads", il nuovo singolo dei Madmonk
È uscito il nuovo singolo dei Dj legnanesi: "Una chiamata alle armi per le nuove generazioni contro il passivismo indotto dalla televisione e dai luoghi comuni"
Si intitola "Record shop lads" l'ultimo lavoro di Christian, Riccardo e Valerio. In una parola: Madmonk, tre giovani dj legnanesi, attivi da cinque anni nella scena musicale elettronica dell'hinterland milanese. Una traccia per risvegliare musicalmente una generazione. Il brano,uscito sabato 6 ottobre insieme all'omonimo videoclip, "È una chiamata alle armi per le nuove generazioni contro il passivismo indotto dalla televisione e dai luoghi comuni", dicono i tre dj. Il singolo è scaricabile gratuitamente sul sito del trio legnanese.
Qual è il vostro pensiero sulla scena musicale attuale? La situazione musicale, in questo momento, è abbastanza strana: chiunque può fare musica ed esprimersi rendendola più democratica ma, allo stesso tempo, molte perle vengono coperte da strati di immondizia. Se spesso è difficile trovarle per noi che passiamo ore a cercare di scovare nuovi dischi, figuriamoci per il pubblico. È qui che entriamo in gioco: durante i djset alterniamo tracce consolidate a qualche novità mantenendo la pista carica ma proponendo allo stesso tempo suoni freschi. Non ci interessa sputare sul commerciale e chiuderci a riccio: preferiamo, nel nosro piccolo, fare in modo che il mainstream sia qualcosa di figo, non spazzatura.
Di cosa parla il video di "Record shop lads"? Attraverso il video abbiamo provato a tradurre in immagini il testo della canzone. Quest'ultimo è una specie di chiamata all'azione contro il passivismo mentale creato dalle televisioni, dai luoghi comuni, dai mass media. La protagonista del video (Giulia Boggio) rappresenta la musica che, intristita, cerca di risvegliare tre individui ormai immersi nella noia più totale. Le maschere dei tre individui simboleggiano il fatto che nessuno dei cerchi di differenziarsi dalle altre persone. Quando i tre si svegliano, sfogando tutta la loro frustazione per il tempo perso, escono dalla stanza e iniziano a correre. Alcune persone osservano intimorite, altre si aggregano e iniziano con loro la fuga dall'oblio.
Perché avete deciso di distribuire gratuitamente il vostro singolo? Molti amici e conoscenti che credono in noi si sono fatti in quattro per aiutarci dedicando tempo e fatica senza voler un euro in cambio: è per questo che ora siamo felicissimi di poter ricambiare offrendo in free download un pacchetto con tutti i nostri lavori. Ma non è solo questo. Rendendo disponibile in free download il nostro lavoro possiamo entrare in più computer senza chiedere nulla in cambio.
Cosa vuol dire fare musica elettronica nella provincia di Milano? Sicuramente il contesto è ben diverso da quello che può essere lo scenario di Milano città. I locali, per ovvie ragioni di budget, faticano a invitare artisti capaci di richiamare l'attenzione e poi non hanno la certezza che la gente accorra in massa nel caso in cui lo facessero. La paura di investire sta portando la qualità delle serate sempre più in basso, tanto che in molti locali l'attenzione viene richiamata con personaggi provenienti dal mondo della televisione o finte celebrità. Queste persone tra l'altro spesso cercano di immedesimarsi dj...decisamente con scarsi risultati.
Qual è il vostro pensiero sui club milanesi? Se proiettiamo in Milano il quadro che prima abbiamo dipinto parlando della provincia, il discorso non cambia. Negli ultimi tempi anche nella città milanese la qualità delle serate è andata scemando. Qualche anno fa era più facile trovare buone serate ad un prezzo migliore. Oggi molti locali propongono degli eventi già visti e rivisti puntando sempre sul mero dato statistico degli incassi. Certo, alcuni locali cercano ancora di proporre serate interessanti, ma pochi locali in una città di un milione di persone non possono cambiare il malcostume generale. Insomma...anche a Milano spesso sembra tirare di più il personaggio del grande fratello dietro la console piuttosto che un professionista.
