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Nonostante la siccità è tornata l'acqua nel Naviglio

Per il momento è stato deviato il quantitativo che sinora finiva nel Ticino dopo aver raffreddato la centrale termoelettrica di Turbigo

È tornata l'acqua nel Naviglio Grande. Si sono alzate prima dell'alba di martedì 28 marzo le paratie della diga di Turbigo, il punto in cui il Canale industriale diventa Naviglio. Per il momento la portata è stata limitata a poco più di 20 metri cubi al secondo, praticamente il quantitativo che sinora finiva nel Ticino dopo aver raffreddato la vicina centrale termoelettrica.

L’acqua, che inizierà a rimpinguare la falda e a inumidire i canali a secco da ormai diversi mesi, sarà destinata principalmente al primo tratto di Naviglio Grande e al Bereguardo dal momento che, ad Abbiategrasso, è stato innalzato lo sbarramento abbattibile che impedisce il passaggio verso Milano.

Perché il risotto alla milanese rischia di sparire

La situazione sul fronte della siccità, comunque, resta critica. Servono nevicate in montagna e sulle Prealpi lombarde per riempire invasi montani e i grandi laghi, bacini che attualmente sono sempre più in sofferenza: durante il 2023 il loro livello non è mai arrivato a toccare la soglia media e, specialmente nel Lago di Como e nel Verbano (i due serbatoi del milanese), esce molta più acqua di quella che entra. Se anche aprile sarà avaro di precipitazioni l'estate 2023 potrebbe essere la fotocopia di quella passata.

L'obiettivo dei consorzi di bonifica è quello di dare acqua agli agricoltori e non è escluso che nella riunione di giovedì in Regione Lombardia verranno prese nuove decisioni. Tradotto? Dirottare più acqua per le coltivazioni. Però la coperta è corta: se serve più acqua per l'agricoltura bisognerà tagliare quella presente nei bacini idroelettrici o diminuire il deflusso minimo vitale (Dmv) o il deflusso minimo ecologico (Dme). L'unica speranza è che inizi a piovere. Aprile e maggio sono gli ultimi due mesi per salvare la stagione irrigua.

Cosa sono il Dmv e il Dme

Il deflusso minimo vitale (Dmv) di un fiume si riferisce alla quantità minima di acqua che deve continuamente scorrere per garantire la sopravvivenza degli organismi che vi abitano (pesci, insetti acquatici, piante e altri animali). La misura, regolata regolamentato da leggi e normative ambientali, è importante per mantenere l'ecosistema del fiume in equilibrio, consentendo alle specie di sopravvivere, di riprodursi e di crescere. Quando il deflusso d'acqua scende al di sotto di questo livello minimo, l'ecosistema del fiume può essere compromesso. Il deflusso minimo ecologico (Dme) di un fiume è la quantità di acqua necessaria a garantire il mantenimento dell'ecosistema del corso d'acqua, in modo tale da preservare la biodiversità e il funzionamento dell'ecosistema fluviale.

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