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Anche Bernardo vuole accogliere i profughi afghani (ma non i terroristi)

Il candidato del centrodestra pro accoglienza, ma con una sottolineatura

Accoglienza sì, ma con cautela. Luca Bernardo, candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni comunali di Milano, apre le porte agli afghani in fuga dal loro Paese che negli ultimi giorni è ritornato nelle mani dei talebani dopo il ritiro dei militari americani e delle truppe alleate. 

"Sono un uomo che arriva dalla società civile, sono sintesi dei partiti del centrodestra, ma il mio pensiero è che l'accoglienza è fondamentale per questo popolo, non possiamo lasciarli soli", ha spiegato il primario del reparto di pediatria Fatebenefratelli che il prossimo ottobre sfiderà Beppe Sala nella corsa a sindaco della città meneghina. 

A Milano arrivati i primi profughi afghani

"Intanto dobbiamo accogliere tutti gli afghani che hanno lavorato per 20 anni con noi e sono rimasti lì, rischiando di essere uccisi. Poi vanno protetti donne e bambini e la diplomazia si deve mettere al lavoro, anche perché non credo che esista una sharia moderata", ha continuato Bernardo. Che ha però voluto aggiungere un ma. "C’è però dall'altra parte il rischio che tra le fila di coloro che stanno scappando ci siano anche terroristi e credo che i nostri servizi e il governo - ha concluso il candidato sindaco - debbano avere attenzione particolare su questo tema".

Nelle scorse era stato lui stesso a proporre di sgomberare i centri sociali cittadini - vecchio cavallo di battaglia del centrodestra - per trovare posti per accogliere i profughi afghani. 

“Accogliamo subito gli afgani che per vent’anni hanno collaborato coi nostri soldati dislocati nel Paese, uomini e donne che hanno rischiato la vita per combattere dall’interno i talebani per cercare di portare libertà e benessere - aveva detto Bernardo -. Milano e l'Italia dovranno fare la propria parte, anche il Fatebenefratelli, nel suo piccolo, ha dato a una grande associazione di volontariato la disponibilità ad accogliere alcune famiglie".

"Si pensi in particolare ai bambini - aveva continuato il candidato sindaco -. Il nostro gran cuore non si discute, ma ora più che mai tocca anche all’Europa e ai Paesi arabi. Giusto prendere contatti con le organizzazioni che operano in Afghanistan e attivare un coordinamento per l’accoglienza. A Milano, lo ricordo, ci sono almeno 15 centri sociali occupati abusivamente - aveva chiosato -, vengano sgomberati e si faccia posto a chi veramente ne ha bisogno. La città si liberi finalmente dell’illegalità e le strutture vengano destinate a scopi nobili. I candidati sindaci prendano ufficialmente quest’impegno”.

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