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Domenica, 28 Aprile 2024
La vicenda / Chinatown / Piazzale Antonio Baiamonti

Ora sul glicine di piazzale Baiamonti ci sono i nidi degli uccelli: "Fermare i lavori"

L'associazione Baiamonti Verde Comune chiede che sia rispettato il regolamento di tutela degli animali: ciò significa sospendere il cantiere fino al 1° ottobre

Non è ancora risolta la questione del glicine di piazzale Baiamonti, che si trova presso il circolo combattenti e reduci ed è stato il principale protagonista di una lotta della cittadinanza milanese per impedire che, insieme ad alcuni tigli, venisse abbattuto o rovinato dal cantiere per il nuovo Museo della Resistenza, che sorgerà proprio lì, come piramide "sorella minore" di quella già costruita dall'altra parte della piazza, che ospita ora Microsoft e Fondazione Feltrinelli.

Approfondimento: il glicine e il Museo della Resistenza

Dopo l'accordo con il quale (grazie a una variazione di progetto) il glicine non sarebbe stato toccato, è iniziata la cantierizzazione della piramide. Ma il comitato Baiamonti Verde Comune ora chiede che si blocchino i lavori. Le guardie zoofile infatti hanno appurato che i tre glicini presenti (di cui dovrebbe rimanerne uno solo) sono zona di nidificazione di merli e passeri. Di qui la richiesta, sulla base del principio per il quale occorre rispettare il periodo di nidificazione dell'avifauna, con divieto di operare sulle alberature fino al 1° ottobre 2023. 

Il comitato sottolinea che le regole sono scritte sia nella legge 157/1992 sia nel regolamento milanese per la tutela degli animali e del verde pubblico: "Dobbiamo perfino vigilare a che le stesse leggi nazionali e i regolamenti comunali non vengano violati dagli enti che le hanno emanate e dai loro sodali in questa sciagurata avventura edilizia", si legge in una nota.

La storia del glicine e del Museo

In extremis rispetto alla data prevista per la consegna dell'area all'impresa edile, era stato raggiunto un accordo per una variazione di progetto per salvare il glicine e almeno due tigli. L'annuncio era stato dato da Giancarlo Tancredi, assessore all'urbanistica, ed Elena Grandi, assessora al verde. Rispetto all'accordo raggiunto, diverse sigle che avevano promosso la battaglia per salvare gli alberi (con un sostegno di oltre 50mila cittadini attraverso una raccolta firme) si erano dette soddisfatte. Non così il comitato Baiamonti Verde Comune, secondo cui il Museo della Resistenza dovrebbe trovare in ogni caso un'altra collocazione.

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