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Stanislav Bahirov, chi è il calciatore accusato di aver stuprato una 19enne (poi scarcerato)

Fa l'attaccante, gioca nella Vogherese: arrestato per violenza sessuale

Il calciatore della Vogherese Stanislav Bahirov è stato arrestato all'alba di venerdì a Milano (l'uomo è poi stato scarcerato a inizio marzo perché il Dna ritrovato sulla vittima non era il suo). Deve rispondere dell'accusa pesantissima di violenza sessuale, aggravata dall'uso di sostanze alcoliche, dalla giovane età della vittima - 19 anni - e dal fatto che la ragazza soffra anche di patologie psichiatriche che la rendono più vulnerabile. Avrebbe stuprato la ragazza durante la notte tra il 22 e il 23 ottobre 2023, nell'area cani del parco Wanda Osiris, in zona piazzale Istria. A poche centinaia di metri dall'abitazione dove il giocatore vive con la sua famiglia.

Chi è il calciatore Stanislav Bahirov

Alto un metro e 85 centimetri, nato in Ucraina ma con cittadinanza romena, Bahirov in campo gioca in attacco. La sua è una di quelle carriere sportive fatte di allenamenti serali, weekend di partita ma quotidianità vissuta da persona normale. Lontana chilometri - o forse il caso di dire milioni di euro - da quella dei calciatori dei campionati principali. Inizia nelle giovanili U19 del Padova. Fa diverse stagioni col Crema e passa alla Vogherese, con una parentesi al Pro Novara. Una gavetta eterna, a fare la sponda dalla serie D all'Eccellenza.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Alberto Carboni, ne ha disposto l'arresto al termine delle indagini della Squadra Mobile di via Fatebenefratelli, coordinati dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro. Per il gip, il calciatore deve restare in carcere perché le modalità della presunta violenza sessuale sono 'indicative della totale assenza di freni inibitori' e 'di particolare determinazione a delinquere'. Tant'è che avrebbe abusato di una donna che in più occasioni, durante la loro conversazione, aveva espresso la propria contrarietà a qualsiasi tipo di contatto sessuale.

Dopo averle offerto 5 euro, quasi come una sfida, per farle bere alla goccia una bottiglia di vodka che la ragazza aveva con sé. Dopo i tanti no della 19enne, che nonostante fosse ubriaca era in grado di comprendere la situazione. Dopo i rifiuti ripetuti da parte della vittima. Dopo tutto, e nonostante tutto, il calciatore incastrato dalle indagini dei poliziotti guidati da Marco Calì, sarebbe andato avanti con la violenza sessuale. 

Per il giudice l'atteggiamento di Bahirov, che durante le indagini era stato identificato mentre si aggirava ancora di notte e senza una vera ragione nello stesso parco, è allarmante. Per questo la sola misura in grado di prevenire il rischio di reiterazione del fatto (presunto), o un'eventuale fuga, è la cella. E dopo tanta gavetta è con questa pesante accusa, il carcere e non coi gol che l'attaccante conquista i titoli dei giornali. 

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