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Cronaca

Navigli: il comitato si mobilita contro la movida

È in itinere un'azione legale contro il Comune, accusato di mancata tutela dei diritti dei suoi cittadini. Si procederà entro un mese al deposito della bozza; la speranza è che la movida milanese venga infine regolamentata

"Il quartiere è in preda all’anarchia”. La denuncia arriva forte da Marina Varriano, rappresentante dei cittadini del Comitato Navigli e membro della Commissione Monitoraggio Estate sui Navigli 2010. L’elenco delle inadempienze del Comune, dei problemi di ordine pubblico e degrado sembra non finire mai; il tono di Marina si fa sempre più concitato.

“Tre anni fa abbiamo dato vita ad una Commissione di monitoraggio – spiega la signora Varriano. Ne fanno parte rappresentanti dei cittadini, proprietari locali, funzionari del Comune e amministratori pubblici”. Gruppi che si muovono di notte, tra la movida milanese, registrando la correttezza, o meglio scorrettezza, della gestione dei locali. Si registrano sosta selvaggia, transito di mezzi contromano, mancato rispetto della soglia del rumore, vendita di prodotti alcolici in contenitori di vetro, spaccio di sostanze stupefacenti, forti inadempienze igienico-sanitarie.

La battaglia si trascina da anni. Forte criticità già nel 2008 quando l’ormai ex sindaco Albertini concede una risma di licenze senza precedenti. Si contano più di 210 locali, che offuscano la bellezza delle piccole botteghe e creano quella che Varriano definisce “una bolgia infernale”. Recuperare un Naviglio residenziale non è pensabile. Milanesi e forestieri trascorrono qui le loro serate, facendo dell’area uno dei fulcri della vita notturna della città. Una convivenza pacifica sarebbe però possibile, se solo le leggi venissero rispettate, se solo le istituzioni fossero più presenti. Ma il comune è muto e “se non parla vuol dire che queste risposte non le può dare. Governa non per i cittadini, ma per tutti coloro che, cultori del Dio denaro, vogliono fare di quest’area un quartiere da sfruttare. I cittadini sono arrabbiatissimi, il clima è pesante”.

Eppure, in questa grigia atmosfera, qualcosa si muove. Un cittadino, residente in via Ascanio Sforza, fa un’offerta al comitato perché proceda con un’azione legale contro un Comune che non rispetta i diritti dei cittadini. Da circa un mese e mezzo si stringono i rapporti con l’avvocato Simona Merisi, si aprono le pratiche, si valuta il modo in cui debbano essere presentati gli argomenti. L’obiettivo è quello di depositare l’esposto-denuncia alla procura entro un mese. Le accuse principali sono la mancanza di trasparenza e di comunicazione da parte dell’Amministrazione ai problemi ed alle domande sollevate dal Comitato.

“Riserviamo grande fiducia nella Procura – conclude Marina Varriano – a differenza del comune,  ci dispiace doverlo ammettere, è lei unica ad ascoltarci ed a mobilitarsi. La situazione deve mutare, al più presto; ma si teme che ripristinare la legalità ora sia difficile. Per troppi anni nessuno se n’è occupato”.


 

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