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Cronaca

Sede all'estero ma attività in Italia: sequestro per 2,5 milioni di euro a ditta di Lainate

La ditta, che commercializza abbigliamento all'ingrosso, "risparmiava" sull'Iva

La sua ditta di abbigliamento sportivo aveva sede e magazzino a Lainate, ma risultava formalmente registrata a Mendrisio, in Svizzera. Grazie a questo trucco, l'amministratore di fatto dell'azienda beneficiava di un regime di tassazione ben più favorevole. Ma è stato scoperto dalla guarda di finanza attraverso le informazioni contenute nelle banche dati. 

Risultato: l'uomo, che risiede a Viggiù (Varese), è stato denunciato per omessa dichiarazione, insieme al rappresentante legale, un italiano che risiede in Svizzera e che risulta avere lo stesso ruolo in una sessantina di aziende. Il gip del Tribunale di Milano ha poi disposto il sequestro dei beni per i due indagati e per l'azienda per circa due milioni e mezzo di euro.

Il varesino, con precedenti per contrabbando e reati tributari, gestiva una attività di commercio all'ingrosso di abbigliamento sportivo di produzione cinese, con sede dichiarata in Svizzera ma di fatto attiva nell’area milanese. Mentre la residenza fiscale della ditta era a Mendrisio, di fatto i recapiti telefonici e il sito internet rimandavano a Lainate. I finanzieri hanno anche accertato che la stessa merce, consegnata a clienti italiani, partiva da Lainate e non dalla Svizzera, come riportato falsamente sulle fatture. 

A conti fatti, dunque, sono stati omessi ricavi per oltre undici milioni e 700 mila euro, sottraendo alla tassazione Ires una base imponibile di tre milioni ed evadendo Iva per circa un milione e 800 mila euro.

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