San Raffaele: rette fino a 30mila euro, ma a lezione si gela
"Studiamo medicina, ma quelli che rischiano di ammalarsi seriamente siamo noi". Si lamentano alcuni studenti costretti, in questi giorni, con sciarpa e cappotto in un'aula. Ma se la retta arriva a 30mila euro...
L’università Vita-Salute San Raffaele è uno degli atenei più prestigiosi di Milano per chiunque voglia lavorare nell’ambito medico, tanto che gli studenti provengono ormai da tutt'Europa. Chirurghi, infermieri, psicologi, ostetriche: sono solo alcune delle possibilità che questo ateneo offre. Ma a quanto pare quello di far studiare i propri studenti al caldo non è una di queste.
Da più di un mese, infatti, nell’aula Ippocrate al piano terra dell’istituto il riscaldamento non funziona. Il problema è che l’inverno si fa ormai sentire: le temperature esterne sono molto basse, i cappotti con tanto di sciarpa e cappello sono ritornati, così come l’eterno rituale di sghiacciare i vetri della macchina al mattino. Allora quando si arriva alla propria università per seguire anche quattro ore di lezione nella stessa aula, non è di certo piacevole stare seduti e fermi al medesimo banco con il gelo in aula.
Molti studenti si sono trovati costretti a dover indossare i cappotti o piumini per tenersi al caldo. La prima giustificazione data dal San Raffaele è stato il congelamento dell’antigelo: ma questo un mese fa. Il problema si sarebbe dovuta risolvere e gli studenti avrebbero dovuto essere in grado di togliersi guanti e cappelli in aula.
Ma la situazione continua a rimanere la stessa, anche se le lamentele non sono di certo mancate. In un un’università dove la tassa d’iscrizione più bassa è di 2mila euro all’anno per infermieristica, per poi arrivare fino a 30mila per odontoiatria, il riscaldamento dovrebbe essere garantito. “Si gela a stare fermi per ore in un’aula non riscaldata. Alla fine saremo noi ad ammalarci”, commentano gli studenti con un’osservazione non certo priva di senso.