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Incidenti stradali Rho

Il camionista che provocò la morte di Betty e Federico patteggia 2 anni e 3 mesi

Secondo l'accusa il camionista avrebbe provocato l'incidente mortale

Il 24enne Sebastien Marco Titta di Recale (Lecce) - ovvero il camionista che provocò l'incidente lungo l'A14 a Gradara (Pesaro Urbino) in cui morirono due animalisti staffettisti che stavano accompagnando un carico di cani e gatti per l'adozione nel nord Italia e altre due persone rimasero ferite - ha patteggiato una condanna a 2 anni e 3 mesi di reclusione.

Questo l'esito dell'udienza preliminare davanti al gup di Pesaro Giacomo Gasparini, come fa sapere lo Studio3A, che assiste i familiari di Federico Tonin ed Elisabetta "Betty" Barbieri. Inizialmente la difesa aveva chiesto una pena inferiore ai due anni per beneficiare della sospensione condizionale, ma il gup e il pm Giovanni Fabrizio Narbone, hanno ritenuto troppo esigua la proposta, che è stata riformulata.

All'imputato era contestato il reato di omicidio stradale con l'aggravante di aver causato il decesso di più persone. Ha avuto anche la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per due anni.  

L'incidente mortale in A14

Stando agli accertamenti svolti dagli agenti della polizia stradale locale che effettuarono i rilievi, alle 4.55, il 24enne stava percorrendo l’A14 alla guida di un autoarticolato Scania con semirimorchio con direzione sud/nord quando, giunto alla progressiva chilometrica 148+430, avrebbe sbandato a destra, invadendo la piazzola di sosta e schiantandosi contro la parte posteriore sinistra del semirimorchio di un altro articolato il cui conducente, per fortuna, non riportò particolari ferite.

Come impazzito, però, il mezzo pesante condotto dall’imputato a seguito dell’urto deviò verso sinistra e impattò contro il muro di cemento che delimita le due carreggiate autostradali ponendosi in posizione obliqua rispetto all’asse stradale e ostruendo in pratica la viabilità su tutte le corsie di marcia.

Il passeggero dell’autoarticolato, un quarantaduenne di origini albanesi residente a Copertino, a bordo in qualità di secondo autista professionale, sbalzò all’esterno dell’abitacolo: si salvò per miracolo ma riportò gravi fratture multiple in tutto il corpo per una prognosi di oltre 60 giorni. Non furono invece così fortunati i volontari milanesi dell’organizzazione no profit di tutela ambientale “4Zampe nel Cuore” su un autocarro Fiat Ducato dell’associazione che sopraggiunse pochi istanti dopo nella stessa direzione: Tonin, che era alla guida, e i due passeggeri, Barbieri, e Alessandro Porta, 48 anni, di Busto Garofalo (Milano).

La morte dei due volontari Milanesi

Erano partiti a mezzanotte da San Severo, nel Foggiano, in direzione di Milano, per trasportare cani e gatti in adozione al Nord, per dare loro un futuro migliore presso le loro nuove famiglie.

Tonin non riuscì ad accorgersi del mezzo che, a causa del precedente scontro, era privo di luci per un guasto elettrico, e dunque non era visibile a quell’ora. Il disperato tentativo di frenata a pochi metri dal tir si rivelò inutile e lo scontro fu tremendo: Tonin e Barbieri morirono sul colpo, mentre Porta riuscì a salvarsi. Nel terribile impatto perse la vita anche un pastore tedesco a bordo del mezzo, mentre gli altri animali sopravvissuti furono condotti a destinazione da un camionista spagnolo di passaggio che si offrì generosamente di portare a termine il loro viaggio.

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