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Cronaca Magenta / a26

L'uomo che fugge per 64 km e forza 3 posti di blocco senza motivo

Incensurato, 53 anni, ha anche speronato le auto dei carabinieri. Non risulta coinvolto in nulla di illegale

Un inseguimento durato 64 chilometri, tre posti di blocco forzati e le gazzelle dei carabinieri speronate. Il tutto senza un apparente motivo. Non sembra avere spiegazione quanto accaduto nella mattinata di martedì 15 febbraio sulla A26, dove alla fine, ai caselli della barriera sud Lago Maggiore, il fuggitivo è stato fermato e arrestato dai carabinieri.

In manette un 53enne incensurato, originario di Palermo e residente nel Milanese, a Magenta. Circa un'ora prima dell'arresto, l'uomo si trovava sulla strada statale 549, all'altezza di Macugnaga, provincia di Verbania, quando invece di fermarsi all'alt dei militari della compagnia di Verbania, guidati dal comandante Luca Geminale, ha premuto l'acceleratore della sua Volkswagen T-Roc grigia.

Ne è nato un inseguimento lungo la statale che è continuato per circa 12 chilometri fino a Piedimulera (Vb). Qui il 53enne ha forzato un altro posto di blocco che era stato attrezzato proprio per fermare la sua corsa. La fuga è proseguita lungo la Ss 33 del Sempione e poi sulla A26, dove un terzo posto di controllo è stato nuovamente forzato.

Ai caselli della barriera sud Lago Maggiore, il fuggitivo ha trovato i caselli completamente bloccati da altre pattuglie di carabinieri e polizia stradale. Invece di arrendersi, ha provato a invertire il senso di marcia e reimmettersi sulla A26 verso nord. Bloccato, ha comunque speronato le auto delle forze dell'ordine sia davanti che dietro. A quel punto i militari hanno spaccato il finestrino e spento la sua macchina.

Il 118 ha soccorso alcuni dei carabinieri per lievi contusioni e tagli; mentre l'uomo è stato ammanettato. La folle fuga non sembra trovare una spiegazione: il magentino non pare coinvolto in alcun reato, non aveva con sé nulla di illecito, né risulta ricercato. Anche la sua auto era stata regolarmente noleggiata e risultava perfettamente in regola. Qualsiasi sia stato il motivo del suo gesto, dopo averlo compiuto il 53enne è finito in carcere.

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