rotate-mobile
Cronaca

Marco Furlan torna in libertà. Il giudice: “Non è pericoloso”

Uno dei fondatori del gruppo neonazista Ludwig, condannato a 27 anni di carcere per aver commesso 10 omicidi, non avrebbe più problemi psicologici. Furlan, inoltre, sarebbe riuscito a reinserirsi nella società e avrebbe avuto un comportamento positivo durante il periodo della libertà vigilata

Marco Furlan, uno dei due fondatori della formazione neonazista Ludwig insieme a Wolfgang Abel condannato a 27 anni di carcere per dieci omicidi commessi dall'82 all'84, è tornato definitivamente libero. Lo ha deciso il giudice di sorveglianza di Milano, Cristina Ceffa,  che gli ha revocato la misura di sicurezza della libertà vigilata.

Le motivazioni del giudice. Secondo il giudice Furlan non è più socialmente pericoloso e quindi, come ha spiegato il difensore dell'uomo, l'avvocato Corrado Limentani, è venuta a cadere la misura di sicurezza della libertà vigilata e dunque è tornato libero definitivamente. Sono tre i punti salienti che hanno portato il giudice a questa scelta: il superamento dei suoi problemi psicologici, il buon reinserimento sociale e il comportamento positivo durante il periodo della libertà vigilata.

Martedì scorso.
Si è tenuta l'udienza sulla revoca o meno della libertà vigilata durante la quale, alla presenza di Furlan, era stata letta e discussa la relazione aggiornata dei servizi sociali che aveva stabilito che l'ex componente della formazione neonazista "ha concluso il suo percorso dal punto di vista psicologico - aveva riferito il legale - raggiungendo un suo equilibrio".

Gli arresti. Furlan venne arrestato per la prima volta insieme al suo complice, Wolfgang Abel, nel 1984. Quattro anni dopo uscì dal carcere per scadenza termini, e nel 1991 fuggì dalla dimora obbligata per essere poi riarrestato a Creta nel maggio 1995. Nel 2008, dopo aver scontato 18 anni di reclusione (grazie anche ad alcuni condoni e alla buona condotta) venne scarcerato e affidato in prova ai servizi sociali dal giudice Ceffa. A settembre dell'anno scorso, poi, la misura di sicurezza del ricovero in casa di cura (prescritta insieme alla sentenza definitiva in quanto giudicato seminfermo di mente) venne sostituita dallo stesso giudice in libertà vigilata. Furlan, laureatosi in ingegneria informatica, lavora per una società del settore.

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Marco Furlan torna in libertà. Il giudice: “Non è pericoloso”

MilanoToday è in caricamento