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Cronaca

Tenta di soffocare la figlia "perchè empia": è tentato omicidio

Cambia l'accusa del gip nei confronti di un egiziano 61enne che aveva tentato di soffocare la figlia, "rea" di avere un fidanzato italiano. "E' disonore sesso con infedele"

"Mio padre mi ha infilato un sacchetto in testa mentre dormivo e l'ha stretto cercando di soffocarmi. Ho cercato di liberarmi, ma lui mi ha bloccato tenendomi per i polsi e al collo. Allora gli ho spiegato che le colpe della mia 'immoralita'' sarebbero ricadute solo su di me, per il Corano, e allora si è calmato e mi ha lasciato andare".

E' questa l'agghiacciante testimonianza della figlia di un egiziano di 61 anni, arrestato dalla squadra Mobile di Milano, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare per tentato omicidio. La colpa della ragazza, infatti, era quella di avere un fidanzato italiano. L'accusa per il nordafricano, dalla denuncia per lesioni aggravate, è stata trasformata dal gip in tentato omicidio aggravato dal legame di paretela, dalla premeditazione e dai futili motivi.

La svolta che ha determinato la nuova accusa è stata possibile dopo la deposizione della ragazza, ora in una comunità protetta. E' stata lei a testimoniare quei terribili momenti. In particolare, il 4 settembre, l'egiziano, come riporta il capo d'imputazione, "dopo aver atteso che la moglie uscisse dall'abitazione, si introduceva furtivamente nella stanza della ragazza e, approfittando della penombra, le infilava la testa in una busta di plastica" bloccandole "il petto con i gomiti". Durante il tentativo di soffocamento, l'uomo avrebbe detto alla figlia "non dovevi farmi questo, devi pagarla", continuando "ad intrecciare i manici della busta intorno al collo".

Ad un certo punto il padre e la figlia erano caduti a terra e lui era salito "a cavalcioni sulla schiena della ragazza, continuando a stringere i manici ed a cingerle il collo anche con il braccio". E' stata solo "la ferma reazione" della ragazza che "ha lottato per liberarsi dalla busta", mordendo anche il braccio al padre, a permettere a lei di liberarsi. Il pm ha contestato all'egiziano l'aggravante dei futili motivi "consistiti nell'aver agito per salvare l'onore della famiglia considerando un disonore per la religione musulmana congiungersi carnalmente con persone di fede differente". Contestate anche l'aggravante della parentela e quella della premeditazione.

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