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Cronaca Corsica / Via Luisa Battistotti Sassi

Gli spari in strada e la pistola nascosta sotto il letto del camper

L'allarme per gli spari mercoledì pomeriggio in via Battistotti Sassi a Milano. Uno dei responsabili trovato giovedì in viale Famagosta

Chi aveva telefonato al 112, allarmato da quelle esplosioni, aveva espressamente parlato di un uomo, di una donna e di una ragazzina. Ma soprattutto aveva fatto riferimento a un camper che, al momento dell'arrivo dei poliziotti, non c'era più, evidentemente sparito insieme ai tre. E proprio quel camper ha finito per mettere nei guai uno di loro. 

È stato trovato, e denunciato, l'uomo che mercoledì pomeriggio avrebbe sparato tre colpi di pistola, con una scacciacani, in via Luisa Battistotti Sassi a Milano. L'allarme era scattato verso le 19.30, quando alcuni residenti della zona avevano chiesto aiuto al 112 segnalando di aver appena sentito dei colpi d'arma da fuoco e di aver notato una famiglia ferma nei pressi di un caravan, proprio nel punto in cui sembravano essere stati esplosi i "proiettili". Al loro arrivo sul posto, gli agenti delle volanti non avevano trovato nessuno - neanche il caravan -, ma a terra avevano effettivamente visto, e sequestrato, tre bossoli che erano poi risultati di una pistola a salve. 

Nel primo pomeriggio di giovedì la svolta. Gli agenti, che avevano raccolto le descrizioni dei tre e del loro mezzo oltre che alcuni video parziali della loro "bravata", hanno visto un caravan in viale Famagosta e hanno avuto il sospetto - poi rivelatosi vero - che fosse lo stesso che il pomeriggio precedente era parcheggiato in via Battistotti Sassi. 

È bastato un rapido controllo nel camper per trovare, nascosta sotto il materasso del letto, la pistola a salve, una scacciacani calibro 9 riproduzione di una Beretta. Il conducente - un 50enne della provincia di Napoli che da anni vive a Milano con la famiglia senza una fissa dimora - è stato quindi indagato a piede libero per il reato di "accensioni ed esplosioni pericolose", previsto dall'articolo 703 del codice penale. Messo alle strette, pur senza spiegare il perché, ha ammesso che l'uomo con la pistola in meno ripreso in uno dei video girati dai residenti era proprio lui. La scacciacani è stata sequestrata. 

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