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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Lo stupratore chiede lo sconto di pena: "Drogato per farmi coraggio"

Sameh El Megey, il trentunenne condannato per decine di stupri, aveva chiesto uno sconto di pena perché sotto effetto di droghe al momento dei reati. No della Cassazione: confermati i venti anni. Il pm, nel 2012, ne chiese 120

Per lui, al momento del rinvio a giudizio, il pm titolare dell’inchiesta aveva chiesto una pena “solenne”: 122 anni di carcere, conseguenza "dell'infrequente no al riconoscimento della "continuazione" tra reati“. I giudici, a rigor di legge, non hanno potuto ascoltare la richiesta del pm, così come non hanno potuto condannare l’imputato a più di venti anni di carcere, grazie al ricorso al rito abbreviato. Gli stessi giudici, però, hanno potuto rifiutare la richiesta di uno sconto di pena e riemettere la stessa condanna. 

La Cassazione ha confermato i venti anni di carcere per Sameh El Magey, il trentunenne “stupratore seriale in bici” arrestato nel luglio del 2012 dopo aver violentato e rapinato decine di ragazze in giro per Milano. 

La Suprema Corte - si legge nella sentenza 33008 depositata martedì - ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa dell'imputato, Sameh El Megey, che chiedeva la riduzione della pena inflittagli con rito abbreviato dalla Corte di Appello di Milano il 26 maggio 2014.

Lo stupratore, che agiva sempre a bordo di una bici in zone isolate della città, aveva cercato di sostenere che il suo unico intento era derubare le vittime. A spingerlo alla violenza, questa la sua ricostruzione, era stata la droga assunta “per darsi coraggio” nel commettere le rapine. 

La stessa Cassazione lo ha assolto da tre dei quarantacinque capi di accusa e ha riqualificato altre due imputazioni in “tentata violenza”. El Megey, per decisione dei giudici, dovrà anche versare mille euro alla cassa delle ammende e pagare le spese sostenute dalle parti civili. 

Tra il 2012 e il 2012, il muratore egiziano ha violentato almeno venti donne. Le avvicinava in bici, le diceva frasi del tipo “voglio solo scopare” e dopo la violenza, le rapinava. A incastrarlo e farlo arrestare sono state proprio le sue stesse vittime, che hanno riconosciuto lui e la particolare bici a bordo della quale commetteva i reati. 

Per quei reati ora pagherà con venti anni di carcere. Senza, per decisione della Cassazione, nessuno sconto di pena. 
 

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