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Cronaca Locate di Triulzi / Strada Provinciale 164

Donna stuprata mentre fa jogging: il primo "identikit" del violentatore

Continua la caccia all'uomo a Locate Triulzi, dove venerdì pomeriggio una donna è stata violentata. Si cerca un 20enne

Venti anni circa, carnagione olivastra, viso senza barba. Sono i primi elementi dell'identikit del ragazzo ricercato da venerdì pomeriggio perché sospettato di aver violentato una donna di 40 anni, un'impiegata italiana, nei campi fuori Locate Triulzi, nel Milanese. Lo stupro, denunciato dalla stessa vittima poco prima delle 14, sarebbe avvenuto in un'area di campagna a pochi passi da Cascina Nesporedo, accanto a una ciclabile, dove la 40enne stava facendo jogging.

L'aggressore l'avrebbe sorpresa alle spalle, l'avrebbe trascinata in una parte più interna del boschetto, l'avrebbe buttata a terra e le avrebbe intimato di stare zitta. Quindi l'avrebbe denundata e avrebbe abusato di lei. Quando è andato via, la donna è riuscita ad allontanarsi - i carabinieri l'hanno trovata accanto a una rotatoria sulla provinciale 164, che porta a San Giuliano - e ha chiesto aiuto al 112. 

Accompagnata alla Mangiagalli, punto di riferimento a Milano per le violenze sessuali, l'impiegata è stata sottoposta a tutte le cure e gli accertamenti del caso. È stata lei stessa, ore dopo, a fornire ai militari della compagnia di San Donato e ai colleghi del nucleo investigativo qualche elemento che potrebbe tornare utile per identificare lo stupratore. L'uomo è stato descritto come un 20enne di origini nordafricane, alto circa 170 centimetri, con capelli ricci corti sulla nuca e sulle tempie e più lunghi sulla testa. 

L'aggressore - stando ai ricordi della vittima - indossava un pile a collo alto bianco con cerniera e disegni blu. I carabinieri, coordinati dalla procura di Lodi, già dal pomeriggio di venerdì hanno passato al setaccio la zona, non coperta da telecamere, sperando di trovare qualche dettaglio utile. Gli investigatori stanno accertando se la vittima sia stata seguita prima dell'assalto. In quel caso la faccia dell'uomo potrebbe essere stata ripresa da qualche occhio elettronico. Fondamentale per le indagini potrebbe essere anche ricostruire la via di fuga percorsa dallo stupratore dopo la violenza sessuale.

La zona in cui si è consumata la violenza sessuale, un pezzo di parco agricolo del sud Milano, è da tempo nota come ritrovo di sbandati, spacciatori e tossicodipendenti alla ricerca di una dose che si "mischiano" a qualche runner solitario o a qualcuno che "taglia" l'area verde utilizzando proprio la ciclabile. Poco distante da lì, ma nel territorio comunale di San Giuliano, a luglio del 2021 erano morte la 28enne Sara El Jaafari e la 32enne Hanan Nekhla, le due ragazze travolte da una macchina spargi diserbante in un campo di mais, in cui erano praticamente invisibili. Le giovani avevano passato la notte lì a consumare droga insieme ad alcuni amici, che erano poi fuggiti subito dopo l'incidente, lasciandole lì agonizzanti. 
 

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