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L’Italia ai vertici dell’Aea - Associazione europea audioprotesisti e del Ceta - European committee of Audiology and Technology

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Nel corso dell'annuale General Meeting dell'Associazione Europea degli Audioprotesisti che si è tenuta a Strasburgo dal 2 al 4 di giugno scorsi, alla presenza delle delegazioni di Italia, Germania, Francia, Olanda, Spagna, Romania, Belgio, Grecia e Austria, gli italiani Franco Gandolfo e Corrado Canovi sono stati nominati, rispettivamente, Presidente dell'AEA - Associazione Europea Audioprotesisti - e Presidente del CETA - European Committee of Audiology and Technology, la Commissione Scientifica in seno all'Associazione Europea.

Franco Gandolfo è anche Presidente ANA - Associazione Nazionale Audioprotesisti, e Corrado Canovi è attualmente Direttore Generale Federazione Italiana Audioprotesisti nonché docente universitario in Tecniche Audioprotesiche presso l'Università di Torino.

E' sicuramente una nomina di grande importanza e prestigio, in quanto l'AEA rappresenta circa 60.000 addetti del comparto audioprotesico in Europa, e il General Meeting che si è appena concluso ha rappresentato una svolta nella politica e negli scopi dell'Associazione Europea: oltre ad approvare una serie di modifiche sostanziali al suo Statuto, ha anche provveduto al rinnovamento del Board, organo dal ruolo decisionale e strategico.

Nelle parole di Corrado Canovi, neo presidente CETA, si è trattato di "un momento fondamentale per il comparto audioprotesico in Europa; questa vera e propria "AEA 2.0" rappresenterà con maggiore forza il nostro settore soprattutto alla luce delle difficoltà che, anche a causa della recente crisi economica, si stanno riscontrando in vari Paesi europei".

I nuovi impegni dell'AEA prevedono un allargamento dell'Associazione a includere un maggior numero di membri e un conseguente supporto a quei Paesi nei quali la professione dell'audioprotesista non è ancora riconosciuta né possiede un profilo professionale adeguato, nell'ottica di un'armonizzazione delle leggi e delle normative che regolano il comparto.

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