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Chiusure domenicali, Sala: "Mi scuso con gli avellinesi". Salvini: "Stia più attento a Milano"

Il primo cittadino di Milano non ha intenzione di fare alcun passo indietro

"Mi scuso con gli avellinesi, ho usato loro come paragone per ironizzare sul ministro Di Maio". Il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala si scusa ma non fa un passo indietro sulla questione dei negozi chiusi di domenica; sabato 10 novembre, infatti,  sul palco di un convegno all'università Bicocca aveva detto "Le chiusure domenicali? Le facessero ad Avellino, qui a Milano non ci rompano le balle".

La dichiarazione di Sala aveva alzato un vero e proprio polverone con annessa cascata di commenti. Molti si sono detti concordi con la dichiarazione del sindaco, ma c'è stato anche chi si è chiesto per quale motivo proprio Avellino dovesse essere usato come termine di paragone negativo. Tra questi il primo cittadino della città campana, Vincenzo Ciampi, che ha dichiarato: "Ricordo a Sala che, per fortuna, viviamo ancora in una nazione unica e indivisibile - ha detto - Certe affermazioni non le possiamo tollerare. Fa davvero specie che un sindaco 'democratico' se ne dimentichi. Avrebbe fatto meglio a stare zitto". Il richiamo ad Avellino, ha chiarito Sala, era legato al Vicepremier che è nato proprio nella provincia campana. 

Nessun passo indietro

Chiarita la questione geografica il sindaco è tornato sull'argomento: "Se approvassero una legge nazionale noi chiederemmo un referendum perché a Milano queste cose non funzionano".

Salvini: "A favore dei diritti della famiglia"

Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini che durante la sua seconda visita a Eicma ha dichiarato: "Siamo a favore del diritto alla famiglia e al riposo, che deve andare di pari passo con il lavoro e lo sviluppo". Il ministro dell'Interno ha poi attaccato Sala: "Milano è una bellissima città, mi piacerebbe che ci fosse un sindaco più attento alle cose locali e meno impegnato a insultare sulle vicende nazionali".

Il vicepremier ha poi fatto un appello al buon senso: "Andate a chiedere a una mamma che non vede in faccia il figlio da troppe domeniche per troppe settimane e poi ne riparliamo", ha chiarito Salvini. "Io ho già incontrato i rappresentanti di Federdistribuzione e come sempre la verità sta nel mezzo, io non chiedo di chiudere sempre, pretendo che non si sia aperti sempre, con il buon senso che non è quello dell’ insulto". Secondo il leader della Lega serve "una mediazione tra il diritto del riposo dei lavoratori, il diritto a stare con i propri figli e il diritto al lavoro delle aziende e il diritto all’apertura delle città - ha concluso -. Con il buon senso la soluzione si trova, la Lega su questo ha più di una proposta. Nessuno vuole chiudere niente".

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