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Napolitano a San Vittore: "Situazione delle carceri insostenibile"

Il "mea culpa" del capo dello Stato: "Perdurante incapacità del nostro Stato a realizzare un sistema rispettoso del dettato dell'artico 27 della Costituzione"

E' arrivato in orario sulla tabella di marcia, come previsto, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Milano, mercoledì 6 febbraio. Durante i suoi spostamenti le strade sono state paralizzate tra lo sgomento e l'ironia dei cittadini.

La prima tappa della sua visita milanese è stato il carcere di San Vittore, dove è stato accolto dal sindaco Giuliano Pisapia e dal capo del Dap Giovanni Tamburino e il direttore dell'Istituto di pena, Gloria Manzelli.

"La mancata attuazione delle regole penitenziarie europee conferma la perdurante incapacità del nostro Stato a realizzare un sistema rispettoso del dettato dell'artico 27 della Costituzione sulla funzione rieducativa della pena e sul senso di umanità": sono state queste le prime parole del capo dello Stato.

"Ho più volte, anche molto di recente, colto ogni occasione per denunciare l'insostenibilità della condizione delle carceri" e "avrei auspicato che quegli appelli fossero stati accolti in maniera maggiore", ha proseguito.

REAZIONI

Lucia Castellano, già direttrice del carcere di Bollate, ha manifestato la sua approvazione per le parole del presidente: "Un segno tangibile della sua vicinanza alla drammatica situazione delle carceri. Grazie presidente, a nome di tutte le persone detenute che soffrono pene aggiuntive a quelle della mancanza di libertà. A chi legifera - continua la capolista del Patto Civico per Umberto Ambrosoli - l'augurio di trovare il coraggio di eliminare le leggi che portano, inutilmente, in carcere, migliaia di persone per reati minori, con costi insostenibili per la società e inutili soffrenze per i detenuti. Diamo più forza alle pene alternative al carcere".

Secondo Enrico Marcora (Centro Popolare Lombardo, in sostegno ad Ambrosoli), occorre costruire la nuova sede del tribunale e l'ampliamento del carcere di Bollate per accogliere i detenuti di San Vittore. "Il carcere - commenta - a volte diventa una scuola del crimine".

Gianbattista Rosa (Fare per Fermare il Declino) definisce San Vittore "una follia politico-urbanistica. Dove le case valgono 9mila euro al mq, 1.600 disgraziati vivono in condizioni inaccettabili di disagio e sovraffollamento". Rosa propone di conferire il carcere a un fondo immobiliare ch si impegni a "costruire in quattro anni un carcere modello in un'area della campagna milanese, e riqualificare il complesso in una cittadella delle arti e dei mestieri, dove troveranno sede laboratori, centri di ricerca, botteghe del design, della moda e così via".

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