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Razzismo, 13enne cinese insultato dall'avversario durante la partita: «Spero ti venga il virus»

Il giovanissimo è uscito dal campo in lacrime. La sua squadra: «Arbitro e dirigenti avversari non hanno fatto niente, noi non restiamo indifferenti»

«Spero che ti venga il virus come nei mercati in Cina». Così un 13enne di origine cinesa è stato apostrofato in un campo di calcio dell'hinterland di Milano da un avversario. E' successo nel weekend a Cesano Boscone, durante l'incontro tra Idrostar e Ausonia, campionato giovanissimi 2006. E' il secondo caso in pochi giorni: un episodio simile era avvenuto qualche giorno fa in un campetto zona Milanosud.

La vicenda è emersa attraverso la pagina Facebook della società padrona di casa, nelle cui fila milita il 13enne. Razzismo e anche sciacallaggio "cavalcando" la psicosi del coronavirus, che sta bloccando la Cina e che fa paura ovunque nel mondo. «Al 35esimo del secondo tempo un ragazzo esce in lacrime. Non si è fatto male, non è stato sostituito. È stato insultato, umiliato solo perché Cinese, perché voi non lo sapete ma oggi funziona così», si legge nella pagina Facebook dell'Idrostar.

«Arbitro e mister avversario non hanno fatto niente»

L'Idrostar si lamenta poi sia con l'arbitro sia con la squadra avversaria. «Il peggio arriva dopo, quando l'arbitro non prende nessun tipo di provvedimento e il mister della squadra Ausonia, e neanche i dirigenti, richiamano il proprio giocatore». E, mentre scriviamo, sulla pagina Facebook dell'Ausonia non c'è alcun post sulla vicenda. L'amara conclusione della Idrostar: «Noi come società non lasceremo stare, non faremo finta di niente. Vogliamo combattere per il nostro giocatore e per tutti gli altri che subiscono umiliazioni di questo genere».

Ausonia: «I nostri atleti non hanno detto nessun insulto razzista»

Sul caso è intervenuto anche Mario di Benedetto, presidente della SSD Ausonia 1931. Il ragazzo della squadra milanese — ha sottolineato il club in una nota — ha raccontato di «aver avuto un diverbio con il il ragazzo del Cesano Boscone (di quelli che accadono centinaia di volte sui campi purtroppo) ma di non aver assolutamente mai rivolto a lui insulti di stampo razzista».

La questione non è esaurita: «procederemo con ulteriori approfondimenti in merito ai fatti di sabato — ha proseguito Di Benedetto —; intanto abbiamo disposto, con l'avvallo del Presidente del Cesano Boscone sig. Leporatti, che il ragazzo in questione oggi stesso si presenterà all'allenamento del Cesano Boscone (accompagnato dai genitori e da un nostro dirigente) per scusarsi di essere andato comunque oltre i toni consentiti (ci auguriamo a causa della giovane età, dell'enfasi e della concitazione della partita)».

«Ausonia — conclude il presidente della società — condanna non solo ogni episodio di razzismo verso chiunque ma anche un linguaggio e un atteggiamento che tra gli adolescenti troppo spesso denota mancanza di rispetto e di educazione».

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