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"Intitolare una strada a Berlusconi? Non spetta al sindaco la deroga"

A rispondere indirettamente al sindaco di Milano è Ignazio La Russa, presidente del Senato

Una via con il nome di Silvio Berlusconi a Milano? La questione continua a tener banco. L'ultimo capitolo sulla vicenda lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Intitolare una strada a Berlusconi? Io l'avrei fatta per Berlinguer, l'avrei fatta per Almirante, a maggior ragione per chi è stato 4 volte presidente del Consiglio", le sue parole.

E ancora: "Non vedo motivo di non intitolare via Volturno a Milano a Silvio Berlusconi, c'è una legge che prevede alcuni passaggi", ma "non spetta al sindaco questa deroga". In merito all'affermazione del sindaco di Milano Giuseppe Sala, per cui la legge italiana prevede che, per i morti, occorrano 10 anni di tempo per dedicare un luogo di una città, La Russa ha ricordato che "c'è un organismo che decide. Ci vuole prima qualcuno che lo proponga e poi si esamina se c'è o non c'è la deroga". 

"Non abbiamo mai derogato", aveva detto il sindaco: "Non lo abbiamo fatto per il mio amico Umberto Veronesi, che ha salvato migliaia di vite". Dopo la morte di Berlusconi, avvenuta al San Raffaele lunedì mattina, da più parti sono state avanzate proposte, a Milano e altrove, per dedicare all'ex presidente del consiglio un luogo. Forza Italia, a Milano, ha proposto di cambiare nome a via Volturno, in zona Isola, dove Berlusconi crebbe con la famiglia. Altrove forse una "via Berlusconi" o un "parco Berlusconi" arriverà prima. Paolo Micheli, sindaco di Segrate per il centrosinistra e, tra l'altro, dipendente di Mediaset, ha promesso che se ne occuperà presto col consiglio comunale. Segrate è la città dov'è sorto Milano 2, il quartiere-giardino con cui Berlusconi avviò, negli anni '70, l'attività imprenditoriale di successo.

Perché via Volturno?

A Milano il primo a parlare chiaramente è Riccardo De Corato, ex sindaco e deputato. "Il Comune intitoli a Silvio Berlusconi via Volturno, dove è nato. La notizia della scomparsa di un grande uomo quale è stato Berlusconi, ha lasciato tutto il mondo di stucco. Anche lo stesso sindaco di Milano ha ribadito che Silvio ha amato tanto la sua città". Per questo "propongo che il Comune intitoli la via Volturno, dove appunto Silvio è nato e cresciuto da bambino, a lui. Glielo deve come atto di riconoscenza e gratificazione verso una illustre personalità che ha saputo dare, sia dal punto di vista politico che, soprattutto, imprenditoriale, moltissimo alla nostra nazione e in particolare alla città di Milano".

In via Volturno, nel quartiere Isola a Milano, in un appartamento di tre stanze con cucina e bagno, il Cavaliere visse la sua giovinezza. Prima della gentrificazione che ha coinvolto la zona negli ultimi 20 anni, quando era un quartiere operaio. È lì dove colui che sarebbe diventato imprenditore e poi politico abitò tra gli anni Trenta e Sessanta insieme a papà Luigi, mamma Rosa, la sorella Maria Antonietta e il fratello Paolo. Oggi l'arredamento è stato sostituito, ma la struttura dell'abitazione è quella di allora. Il salotto è stata la cameretta di Silvio da 13 anni in poi: il letto era un divano nel soggiorno con vista sulle bandiere rosse del Partito Comunista milanese, la cui sede era nella stessa strada.

La porta d'ingresso di casa Berlusconi è l'unica, nel piccolo pianerottolo. E da lì si esce sul corridoio lungo da cui si accede, a sinistra, alle stanze che si affacciano su via Volturno: la camera di Maria Antonietta e Paolo, con il balconcino in pietra, quella di papà Luigi e mamma Rosa, con una finestra alta e larga. A destra si trovano invece il bagno lungo e stretto e la cucina. Silvio è tornato qui (foto in copertina), nella sua strada di ragazzo, l'ultima volta nel 2016, alla vigilia dell'ottantesimo compleanno e dopo un periodo difficile per l'operazione al cuore appena subita. Ma non volle salire a rivedere l'appartamento.

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