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Non una di meno sotto gli uffici di Genovese: "Stupratore seriale. Dare suo patrimonio a donne"

L'iniziativa in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Un presidio sotto alla sede di Brumbrum.it e Prima Assicurazioni, di cui Alberto Genovese, l'imprenditore in carcere con l'accusa di aver stuprato una 18enne, è stato manager. È l'iniziativa messa in scena da Non una di Meno martedì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere.

"Alberto Genovese è uno stupratore seriale - ha detto una  delle donne di Nudm presenti alla mobilitazione, che simbolicamente indossavano un bavaglio - passato alle cronache grazie al coraggio di una ragazza di 18 anni che è stata drogata, rapita, seviziata e stuprata. (...) Vogliamo che il suo patrimonio sia interamente devoluto ai centri anti violenza".

"Sappiamo bene - si legge in una nota dell'associazione - che Genovese non è una mela marcia isolata. I dati riportati in questi giorni confermano ciò che le nostre esperienze quotidiane sanno fin troppo bene: i numeri delle violenze contro le donne e le soggettività lgbtqia+ e dei femminicidi sono allarmanti, non esaustivi, e decisamente peggiorati nel periodo di lockdown: 104 femminicidi da gennaio 2020, di cui ben 44 negli 87 giorni del primo lockdown: uno ogni due giorni".

"No, non 'se l'è cercata la ragazza in casa di Genovese' e nemmeno la maestra di Torino - hanno voluto ribadire le donne che hanno aderito al presidio -. Per questo Non Una di Meno Milano oggi è a Prima Assicurazione, luogo che rappresenta il mito del self made man, un mito in cui si annidano i legami tra profitto e patriarcato, tra l'accumulazione di denaro per pochi, funzionale al mantenimento di uno status quo e potere nelle mani del privilegio. Vogliamo dire basta alla cultura della sopraffazione e dello stupro per garantirsi il controllo sui corpi, la sottomissione economica, sociale e fisica dei generi da sempre oppressi e schiavizzati. Siamo qui perché nessun 'Genovese' di turno si senta impunito, a prescindere dalle decisioni della giustizia formale".

A pronunciarsi contro la narrazione tossica di una certa stampa che ha descritto Genovese come "un genio" e ha colpevolizzato la vittima, nella mattinata di mercoledì 25 novembre (durante l'inaugurazione di una panchina rossa al Cto Pini) è stata anche la presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Milano, Diana De Marchi che definito vergognose le parole espresse da Vittorio Feltri nel suo editoriale. Diverse le iniziative che si sono svolte in città in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne.

In una nota ufficiale, Brumbrum ha fatto sapere che "Genovese non ha nessun ruolo operativo, né deleghe o poteri di rappresentanza di alcun tipo in seno alla società. Pertanto, contrariamente a quanto apparso in alcuni articoli di stampa, non ricopre la carica di presidente e, nel corso del 2020, non ha mai partecipato alle 8 riunioni del consiglio di amministrazione". 

"Il rispetto delle persone - proseguono dall'azienda - è uno dei valori che gli azionisti e la società considerano imprescindibili. Pertanto, alla luce dei fatti emersi, gli azionisti stanno promuovendo tutte le azioni legali necessarie ed opportune per far decadere Genovese da qualsiasi carica, anche solo formale, all'interno della società".

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