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Cronaca Melzo

La coppia che importa quintali di droga tra il mangime per animali

Marito e moglie arrestati

Hanno importato 256 chili di hashish da Malaga (Spagna) nascondendoli all'interno di casse che contenevano mangimi per animali. Ma sono stati scoperti e arrestati dai carabinieri nella mattinata di lunedì.

Nei guai tre italiani di origine campana, due coniugi sessantenni e un uomo di 36 anni. A incastrarli un controllo dei militari di Melzo avvenuto lo scorso dicembre nella cittadina di Vignate, dove i tre erano stati sorpresi in un terreno agricolo mentre tentavano di disfarsi del mangime per animali svuotando una cassa di legno che avevano ritirato poco prima in un'azienda di spedizioni di Vignate e che proveniva da Malaga.

Import-export di droga

L'indagine, condotta dalla compagnia di Cassano d'Adda e coordinata dalla Procura di Milano, ha permesso di ricostruire come marito e moglie avessero commissionato all'azienda di Vignate la spedizione, sempre dopo l'arrivo dalla Spagna, di un altro bancale diretto a una società maltese. Visto il controllo avvenuto nei giorni precedenti, però, i coniugi non hanno presenziato all'arrivo e un controllo dei carabinieri ha permesso di rinvenire al suo interno alcune valigie contenenti panetti di hashish, per un totale di 256 chili. Il tutto è stato sequestrato.

VIDEO. L'hashish nascosto nel mangime per animali

Per i tre indagati sono scattate misure cautelari. I due coniugi sono finiti ai domiciliari dopo l'intervento dei militari nell'Avellinese, mentre il 36enne ha ricevuto obbligo di dimora nel comune di residenza. Tutti e tre sono accusati di importazione aggravata e continuata di sostanze stupefacenti. Come scoperto dagli investigatori attraverso le immagini di videosorveglianza, la documentazione di spedizioni e pagamenti e l'analisi del traffico telefonico, gli indagati avrebbero importato droga in quattro occasioni tra novembre e dicembre 2020, tramite aziende cessate o inesistenti con sede in provincia di Avellino, commissionando alla società di Vignate il recupero di altri bancali da un'altra azienda di Malaga e la loro spedizione a Malta. Verosimilmente il contenuto sarebbe stato sempre lo stesso: droga nascosta tra materiale organico di scarto (mangime o fibre di cocco).

Le quattro spedizioni erano state commissionate dai due coniugi i quali, grazie al materiale contributo del 36enne, gravato da precedenti penali per stupefacenti, in tutte le occasioni avevano ritirato personalmente uno dei bancali trasportati con auto a noleggio. In occasione del sequestro, le analisi di laboratorio hanno evidenziato l’alto principio attivo dell’ingente stupefacente sequestrato, dal quale era possibile ricavare 1,5 milioni di singole dosi per un valore complessivo di 1 milione di euro circa.

Sono in corso accertamenti finalizzati a ricostruire il flusso di destinazione dei carichi di droga, tenuto conto che l’azienda di destinazione con sede a Malta è inesistente. Al termine delle operazioni, i due coniugi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive dimore di Montoro (Av) mentre il 36enne destinatario dell’obbligo di dimora risulta al momento irreperibile.

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