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Cronaca

Violenza sessuale, negata ancora scarcerazione a Genovese

La richiesta di domiciliari in una casa di cura era già stata avanzata dai suoi legali

Ancora no alla scarcerazione per Alberto Genovese, in carcere dallo scorso novembre con l'accusa di violenza sessuale. A deciderlo il giudice per l'indagine preliminare di Milano Tommaso Perna che ha respinto per la seconda volta la richiesta di arresti domiciliari in una casa di cura per disintossicarsi dalla droga, avanzata dai suoi legali. 

Un'istanza analoga dei suoi avvocati era già stata respinta lo scorso febbraio. Nelle prossime ore il magistrato dovrebbe anche decidere sulla richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura per le due presunte violenze sessuali di cui risponde Genovese. Il deposito di una perizia, atteso verso l'inizio di giugno, stabilirà inoltre se le condizioni di salute dell'imprenditore sono compatibili con il carcere.

A luglio, poi, dovrebbe arrivare una relazione dei periti sugli audio delle telecamere installate per la videosorveglianza interna di 'Terrazza Sentimento'. Nei giorni scorsi la richiesta di sequestro preventivo di oltre 4,3 milioni di euro a Genovese, per presunta evasione fiscale, era stata respinta.

A chiedere il sequestro, per fatti relativi al al 2018-2019, era stata la Procura nell'ambito delle indagini aperte già da mesi e con al centro le movimentazioni finanziarie dell'ex numero uno di Facile.it, difeso dai legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari. 

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