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Incidenti stradali Forlanini / Via Marco Bruto

Litigio per sorpasso azzardato, lo investe e lo manda in coma

In via Marco Bruto la tragica replica dell'investimento che costò la vita ad Alessandro Mosele: un italiano investe un libanese dopo un battibecco

Un sorpasso azzardato, due uomini che scendono dalle rispettive auto, il litigio. Poi uno dei due risale sulla propria vettura e insegue l'altro, lo investe, ne trascina il corpo per decine di metri e quasi lo uccide. E' accaduto ieri a Milano, intorno alle 13:30, in via Marco Bruto.

Su una Audi 6 c'é un cittadino libanese di 44 anni, rivenditore d'auto. A guidare una Modus Renault c'é invece un autotrasportatore italiano di 36 anni, Orazio Pennisi. I due si contestano una manovra non lecita, si insultano. Poiché lo straniero è corpulento, l'italiano decide di sottrarsi alla colluttazione, risale sulla Renault e punta il libanese, che invece è ancora per strada, tanto da essere scambiato per un pedone da alcuni testimoni, quelli che avvertiranno per primi il 118. Il 44enne (S.E. le sue iniziali) viene investito e trascinato per almeno cinquanta metri, batte la testa sull'asfalto. Appare cosciente quando arrivano i soccorritori.

L'uomo, in codice giallo, viene trasferito con un'auto medica all'ospedale Niguarda. Dove però, poco dopo, perde conoscenza per un'emorragia intracranica che potrebbe essergli fatale. L'uomo é in condizioni giudicate molto gravi, la prognosi è riservata. Intanto la fuga dell'investitore dura poche centinaia di metri, grazie al pronto intervento della polizia municipale di Milano. Gli agenti lo intercettano, lo fermano e lo portano a San Vittore. Il pm D'Amico avrebbe già ipotizzato, come capo d'accusa, il tentato omicidio volontario, anche perché numerose testimonianze sulla dinamica dell'episodio sembrano coincidere.

La vicenda sembra il tragico replay di quanto accaduto il 25 luglio scorso, sempre a Milano, quando in via Andrea Doria un pensionato inseguì, investì e uccise un centauro dopo un diverbio. La vittima, Alessandro Mosele, tentò disperatamente di aggrappasi alla parte anteriore dell'auto, urlando a lungo prima di cadere a terra, schiacciato dalle ruote della vettura. Sull'investitore, Vittorio Petronella di 71 anni, pesa ora l'accusa di omicidio volontario. (ansa)

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