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Cronaca

Prostituzione, crescono le nigeriane (anche minorenni) in arrivo coi barconi

In quindici anni salvate 960 persone; ma i "contatti" in strada sono più numerosi. Crescono le nigeriane, anche minorenni, quasi tutte vittima della tratta. Dati e analisi

Sempre più donne nigeriane si prostituiscono a Milano e nell'hinterland. Secondo le associazioni che si occupano di prevenire la tratta, hanno ormai superato le donne dell'est. Molte di loro sono arrivate negli ultimi mesi, coi barconi, attraverso il Mediterraneo: è quindi una parte del fenomeno migratorio che interessa da alcuni anni il nostro Paese. Ma, nel caso della Nigeria, si tratta appunto quasi soltanto di donne e quasi tutte vittime della tratta, destinate alla prostituzione in strada e alla schiavitù.

E sono oltre duemila le persone (in gran parte donne) contattate in strada (ma anche nelle case) nel corso del 2015 dalle associazioni che si occupano di prevenzione della prostituzione e della tratta, con un turn over notevole, che arriva a superare il 50% nel caso delle nigeriane e delle romene. E' solo una parte della fotografia dei tentativi di contrasto del fenomeno, messi in atto soprattutto dal privato sociale (Caritas in primis, ma non solo: sono in campo anche la Lule Onlus, Ala Milano Onlus e i Padri Somaschi, ad esempio), ma anche dal comune di Milano che, fin dal 2000, è impegnato su questo fronte.

Dati e "sentiment" sul fenomeno sono stati illustrati dai diretti protagonisti durante una seduta della commissione politiche sociali di Palazzo Marino, giovedì pomeriggio. La presidente Angelica Vasile (Pd), introducendo il dibattito, ha parlato di «tratta non più solo delle bianche» e di «storie di schiavitù che pensavamo avere abolito», sottolineando che va spostata l'attenzione, almeno in parte, anche sul cliente, «che pensa di poter comprare il potere di abusare delle donne».

Il comune di Milano è a fianco delle associazioni e recentemente ha promesso un investimento di 580 mila euro per proseguire gli interventi e anzi incrementarli, non solo nella città ma anche nell'hinterland. «Il nostro obiettivo - ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, assessore al welfare - è potenziare la collaborazione con le realtà attive sul territorio grazie all’attuazione di nuovi progetti per combattere la schiavitù dei nostri giorni».

I tipi di intervento anti prostituzione sono di vario genere: il cosiddetto "pronto intervento" si attiva per mettere in protezione la persona che intende uscire dal "giro" della prostituzione, e si fonda su appartamenti con indirizzi segreti per accogliere le giovani. Sempre in strutture comunitarie si accolgono le persone che non hanno una autonomia abitativa e hanno bisogno di essere avviate alla formazione e/o al lavoro. In questa fase vengono attivate anche le procedure per la richiesta del permesso di soggiorno. Segue poi un affiancamento verso l'autonomia vera e propria.

Un programma complesso e difficile da attuare, che dal 2001 al 2014 ha portato a 960 persone prese in carico: la maggior parte (867) donne, ma anche 92 uomini e 5 transessuali. La nazionalità prevalente è la Nigeria (306), seguono la Romania (226), la Cina (122), la Moldova (60) e l'Albania (40). La fascia d'età prevalente è quella dai 20 ai 29 anni (63%), mentre il 15% ha dai 30 ai 39 anni e il 10% ha 18 o 19 anni.

Di seguito: come cambia la prostituzione; crescono le nigeriane; lo sfruttamento; il risvolto sanitario; il reinserimento

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