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Cronaca Porta Ticinese / Viale Gorizia

Milano, donne a caso aggredite in strada: sorveglianza speciale per il picchiatore seriale

Il giovane era stato fermato a settembre scorso dopo 6 violente aggressioni. Il suo profilo

Violento, spregiudicato, senza freni. Incapace di controllarsi e pronto a colpire tutto e tutti, senza una logica, senza un piano, soltanto per dare sfogo alla sua sete di violenza. In poche parole, per usare quelle di chi ha indagato su di lui, "pericoloso socialmente". La sezione autonoma misure di prevenzione del tribunale di Milano, su proposta del Questore, ha disposto la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza - una misura introdotta dal codice antimafia del 2011 - per il 23enne fermato lo scorso settembre perché ritenuto responsabile di una serie di aggressioni nei confronti di donne scelte a caso. 

Durante l'estate, il giovane era diventato l'incubo del Ticinese, un quartiere che aveva trasformato nel suo personalissimo territorio di caccia. A finire nel suo mirino - sei le aggressioni che gli erano state ufficialmente attribuite - erano sempre e soltanto donne. L'ultimo episodio era avvenuto lo scorso 18 agosto quando aveva sferrato un violento pugno alla tempia di una donna che attendeva di attraversare le strisce pedonali in Via Farini. Subito dopo l'aggressione, il 23enne aveva chiesto una sigaretta ad un passante e poi si era riavvicinato alla vittima, ancora stordita, minacciandola con un coltello da sub con una lama di circa 20 centimetri di lunghezza.

Le aggressioni e gli incendi 

Qualche giorno prima, la sera del 5 agosto, l'uomo si era reso autore di un vero e proprio "raid" in zona Darsena, aggredendo tre donne nel giro di poco tempo. La prima, 26 anni, era stata colpita con un violento pugno alla spalla che l'aveva scaraventata contro la vetrina di un negozio. Poi era toccato a una 34enne - strattonata e ferita con una ginocchiata al ventre - e poi a una sua coetanea aggredita con un nunchaku. Il 27 luglio a finire nei suoi radar era stata una 20enne, presa a pugni in faccia in un fast food, mentre il 18 giugno a fare i conti con lui era stata una 41enne, anche lei presa di mira con un nunchaku. 

Non solo aggressioni, però. Perché nonostante i suoi 23 anni, il giovane può già vantare un curriculum criminale di tutto rispetto. Nel 2016 era stato fermato per aver dato fuoco a 15 auto in sosta, poco prima per aver sfondato un tram a pietrate e poco prima ancora per essersi masturbato in un parco pubblico, in presenza di minorenni. 

Da adesso, però, il 23enne sarà un sorvegliato speciale e sarà praticamente controllato a vista dalla polizia. Tra le prescrizioni che dovrà rispettare ci sarà l'obbligo di rimanere in casa tra le 22 di sera e le 7 del mattino: un modo per cercare di controllare, sempre per usare le parole degli investigatori, "la sua radicata propensione alla violenza". 

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