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Domenica, 28 Aprile 2024
La nomina

Gabrielli nuovo delegato di Sala alla sicurezza: "Non siamo a Gotham City"

Il sindaco di Milano ha nominato l'ex capo della polizia suo delegato alla sicurezza e alla coesione sociale: "Non è un giudizio negativo verso Granelli". Gabrielli: "La percezione è importante, a volte opporre le statistiche al cittadino preoccupato è irridente"

A Milano arriva un "delegato del sindaco per la sicurezza e la coesione sociale", riprendendo la formula con cui era stato rinominato l'assessorato durante la giunta Pisapia, e sarà Franco Gabrielli, già prefetto di Roma, capo della polizia e sottosegretario all'Interno nel governo Draghi, fresco di pensione (e a Milano non prenderà un euro per il suo nuovo ruolo). Non sostituirà i due assessori competenti (Marco Granelli, sicurezza e polizia locale, e Lamberto Bertolé, welfare), ma li affiancherà, forte del suo curriculum (è stato anche ai vertici del Sisde e capo della protezione civile), anche se l'interessato ha detto che il curriculum non conta nulla di fronte a nuove sfide.

Chi è Franco Gabrielli

Lo ha annunciato il sindaco Beppe Sala, rivelando che ci stava pensando già da prima delle vacanze. "Alcune tematiche sono universali, appartengono a tante grandi città del mondo. Una di queste è il fatto che si stiano accumulando tensioni", ha detto Sala: "A volte le attribuiamo ai postumi del covid, ai ragazzi agitati perché sono stati chiusi per due anni, ed è vero, oppure a un'ingiustizia sociale obiettivamente in crescita. Resta il fatto che c'è una questione di disagio e di sicurezza che i cittadini sentono". Il sindaco ha citato la festa del liceo Leonardo da Vinci, la scuola frequentata da uno dei figli della compagna: "Anche una festa studentesca si trasforma in un'occasione per mettere a rischio la collettività. Il mondo va così, la società sobbolle".

Per Sala, in particolare, non ha più senso "il confine tra percezione e realtà", anche se "non vi è un'emergenza sicurezza a Milano, come ho sempre detto, senza mai negare che si debba lavorare sul tema". Ed è anche un dato di fatto che i cittadini addebitino spesso al sindaco la questione, indipendentemente dai ruoli e dalle competenze. "Non importa se è giusto o sbagliato", ha aggiunto Sala, "è così perché il sindaco è più raggiungibile". Ma poi si è tolto un sassolino: "Sono stufo di passare per uno che non si occupa di questo argomento".

"Non è un giudizio negativo verso Granelli"

L'arrivo di Gabrielli serve dunque ad affrontare con ricette diverse il disagio della cittadinanza. "Ma questo", ha precisato Sala, "non corrisponde a un giudizio negativo verso Granelli. Se pensassi che qualcuno ha lavorato male, l'avrei cambiato". Sarà, ma la sensazione è che, perlomeno, l'attuale responsabile della sicurezza venga 'affiancato' da qualcuno con un curriculum pari a quello di pochi altri sull'argomento. Per qualcuno è già un "commissariamento".

Non è l'unica novità: accanto alla figura di Gabrielli si forma un comitato per la sicurezza e la coesione sociale di cui fanno parte, oltre all'ex capo della polizia, il sindaco stesso e poi i due assessori Granelli e Bertolé. Come a dire, ci sarà un tavolo operativo e le decisioni saranno collegiali. "Milano", ha aggiunto Sala, "può essere un buon laboratorio politico. La sinistra deve essere in grado di rispondere al bisogno di sicurezza da parte delle persone. Senza limitarsi alla repressione, ma andando ai fattori di origine".

"Milano non è Gotham City"

"Milano - ha preso la parola Gabrielli - è una realtà del Paese in cui è possibile percorrere strade nuove. Porre la coesione sociale insieme alla sicurezza indirizza a queste strade. Qui non siamo a 'Gotham City', le condizioni non sono così estreme e spesso la differenza la fa l'aspettativa di chi vive in un luogo. La percezione della sicurezza, secondo quello che ho imparato in 38 anni di carriera, non è una questione marginale. Se il cittadino vive il disagio, opporgli le statistiche è a volte irridente. La percezione va invece tenuta in debita considerazione".

E il primo passo è già 'nazionale': per Gabrielli occorre mettere mano al più presto alla legge quadro sulle polizie locali, che oggi in tutta Italia impiegano più di 50mila agenti. "Quasi come la guardia di finanza". Un altro punto importante: mettere a disposizione delle polizie locali i database delle forze dell'ordine. "È una collaborazione anche a vantaggio delle forze di polizia".

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