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Dopo il sequestro di cannabis

Sequestro di cannabis all'Hemp Club, la solidarietà di Verdi e Radicali: "Sopperisce a fabbisogno"

Dopo il sequestro di 34 piante, i due movimenti politici solidarizzano col 'social club' di cannabis terapeutica

L'Hemp Club di Milano "sopperisce a gravi mancanze istituzionali" e, in particolare, dichiarandolo pubblicamente, si è sostituito fin da subito "alle istituzioni nel tentativo di aiutare chi non trovando beneficio dalle medicine tradizionali non riesce a reperire quanto previsto da un piano terapeutico". Al 'social club' della cannabis, la cui sede di via Brusuglio 70 è stata sottoposta a perquisizione sabato pomeriggio da parte di una volante del commissariato di polizia Comasina, arriva la solidarietà dell'associazione Luca Coscioni, con Marco Cappato e Matteo Mainardi (soci del club), e del comitato promotore Referendum Cannabis, con Marco Perduca.

Solidarietà anche da Daniele Nahum, consigliere comunale del Pd e promotore degli stati generali della cannabis: "L'Hemp Club si occupa di pazienti che necessitano della marijuana per curarsi. Il tema della legalizzazione della cannabis è quanto mai opportuno visto che spesso persone che ne hanno bisogno come terapia non riescono a trovare le dosi congrue per le loro cure in farmacia", il commento del consigliere, che conclude: "Propongo di adibire alla coltivazione di cannabis terapeutica un’area del parco agricolo di Milano".

Associazione Coscioni: "Bernardini assolta per condotta simile"

"The Hemp Club - scrivono in una nota Perduca, Cappato e Mainardi, dell'associazione Coscioni - da anni si batte per l’accesso alla cannabis terapeutica ed è, da sempre, pubblicamente a favore di una revisione dell’attuale legislazione in materia di droghe. Fin da subito ha pubblicizzato le proprie azioni sapendo che si trattava di attività non normate, anche se recentemente al centro di sentenze della Cassazione o assoluzioni come l’ultima relativa a condotte simili messe in atto dalla ex deputata radicale Rita Bernardini con finalità sovrapponibili a quelle del club di Milano". Al club i soci possono delegare la coltivazione della cannabis terapeutica dietro presentazione della ricetta medica.

Mentre nelle stanze della polizia scientifica sono in attesa d'esame 34 piante sequestrate sabato alla sede del club, Perduca, Cappato e Mainardi aggiungono che "la buona fede del club è confermata dalle decine di visite mediche mensili con il rilascio di altrettante prescrizioni per cannabis. Per questo motivo lo stato non può renderli penalmente responsabili del loro essersi sostituiti alle istituzioni nel tentativo di aiutare chi non trovando beneficio dalle medicine tradizionali non riesce a reperire quanto previsto da un piano terapeutico a base di cannabinoidi concordato con chi può firmare ricette mediche".

Verdi: "Strane coincidenze"

Solidarietà arriva anche dai consiglieri comunali di Europa Verde e da Radicali Italiani. "Siamo molto legati a The Hemp Club perché supportiamo attivamente la battaglia per la legalizzazione e l’accesso alle cure, così come l’impegno divulgativo intorno al tema della cannabis che sono la ragion d’essere dell’associazione", scrivono Tommaso Gorini, Francesca Cucchiara e Carlo Monguzzi, consiglieri a Palazzo Marino di Europa Verde ricordando che, "da qualche tempo, l'associazione ospita regolarmente le riunioni settimanali dei nostri gruppi di attivisti".

Secondo Gorini, Cucchiara e Monguzzi, "la perquisizione è avvenuta al termine di una settimana di mobilitazioni sul tema della legalizzazione, con gli stati generali della cannabis prima e il sit in a sostegno del ddl Magi-Livatini poi, due iniziative a cui hanno preso parte convintamente sia i soci di The hemp Club che noi. Ancora più difficile è credere che questa sia una coincidenza. Mentre in città, a torto o a ragione, si discute di insicurezza, pensiamo che usare le forze di polizia per perseguire chi cerca solo, nel modo più sincero e coraggioso possibile, di portare avanti una battaglia di civiltà, sia uno spreco di tempo e risorse".

Radicali: "Soddisfatto meno di un terzo del fabbisogno"

"Il fabbisogno italiano di cannabis terapeutica per il 2021 è di tre tonnellate. Neanche un terzo del fabbisogno è stato soddisfatto", scrivono in una nota l'associazione Enzo Tortora (che condivide gli spazi con l'Hemp Club in via Brusuglio 70) e Radicali Italiani. "Denunciamo da anni gli ostacoli e l'inerzia delle istituzioni. Il fabbisogno italiano di cannabis terapeutica, previsto dall'Incb (International narcotics control board) era di due tonnellate per il 2020 e di tre tonnellate per il 2021. Nel marzo del 2021 in Italia erano ben 16 le regioni che riscontravano forti problemi di approvvigionamento", dichiara Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani. 

"Oggi le normative poco chiare e la carenza di farmaco obbligano i pazienti a riunirsi per far fronte a queste carenze, nei luoghi che dovrebbero essere regolamentati dalla legge. Per questo è urgente legiferare, oltre che sull'auto coltivazione, anche sui social club: per far in modo che realtà come l'Hemp Club, a cui diamo la nostra solidarietà, possano adempiere al loro servizio rispetto ai malati", aggiunge Luca Biscuola, segretario dell'associazione Enzo Tortora.

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