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Ecco “la donna infiltrata dell’Islam radicale in comune a Milano”: “La Verità” contro Sumaya

"La Verità" sbatte in prima pagina la consigliera. E lei ha già annunciato querele. La storia

La sua foto in prima pagina, naturalmente con il velo. E il titolo, assurdo: “L’Islam radicale si è infiltrato in comune a Milano con questa donna”. 

“La Verità”, “quotidiano indipendente - così si legge sotto la testata - fondato e diretto da Maurizio Belpietro”, spara a zero su Sumaya Abdel Qader, la consigliera comunale del Pd che non ha mai nascosto la sua fede musulmana. 

Nella prima pagina di martedì 6 giugno, infatti, il volto di Sumaya - che già in passato ha dovuto rispondere ad accuse del genere su un suo possibile collegamento con i Fratelli Musulmani e che è stata più volte minacciata dagli integralisti islamici - viene associato all’Islam radicale, di cui lei stessa sarebbe una “infiltrata” a palazzo Marino. 

Ph: La prima pagina de La Verità 

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La prima a replicare alle accuse è stata la stessa consigliera, italiana ma nata da genitori giordani. 

“Annuncio querela - ha scritto in un lungo post su Facebook -. Come oggi, un anno fa, venivo eletta consigliera comunale a Milano con più di 1000 preferenze. Una grande soddisfazione dopo una campagna elettorale entusiasmante ma anche difficile. Difficile perché ho scoperto sulla mia pelle cosa sia la diffamazione e la menzogna. Ho conosciuto la macchina del fango, una macchina coordinata da persone senza pietà ne scrupoli”.

“Così - prosegue lo sfogo della democratica - dopo 37 anni di onorata vita, mi scopro estremista, oscurantista, vicina a frange terroristiche, ecc. Perché? Perché - risponde lei stessa - sono una donna, musulmana praticante, figlia di immigrati, di origine mediorientale, attivista per i diritti dei musulmani e in particolar modo per l’emancipazione delle donne musulmane dai retaggi culturali dei loro paesi di origine. Insomma, un bocconcino troppo allettante per i calunniatori”.
 
“Non abituata a queste cose - continua - ho sempre lasciato scorrere. Qualche querela ma nulla di più. Perché odio fare la vittima e non voglio essere vittima. Oggi però si è raggiunto il fondo. Il quotidiano La Verità mi accusa di essere ‘l’infiltrata dell’Islam radicale in Comune’. Accusa gravissima, specie di questi tempi di altissima tensione sociale e politica. Una accusa - sottolinea Sumaya - che mette in serio pericolo me e i miei cari”.

Questo - giura - non mi smuove di un centimetro dalle mie posizioni, anzi, continuerò imperterrita il mio impegno per avvicinare le culture, costruire ponti, interpretare i bisogni delle varie parti per contribuire a costruire un mondo dove ci sia spazio per tutti e dove tutti siano liberi nel rispetto reciproco. Una sfida maledettamente difficile ma necessaria. Querelerò dunque chi infanga il mio nome e cerca di fermarmi con mezzi sporchi. Non mi fermo - giura - e non mi spaventate”.

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