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Cronaca Porta Romana / Piazzale Libia

Svolta nelle indagini per il palazzo esploso in piazzale Libia: il tubo del gas era staccato

Lo hanno accertato gli investigatori durante un sopralluogo all'interno dello stabile

C'è una svolta nelle indagini sull'esplosione di Piazzale Libia a Milano di sabato 12 settembre. Secondo quanto emerso dagli accertamenti il tubo della cucina a gas dell'appartamento al pian terreno, proprio dove è partita la deflagrazione, era staccato dal rubinetto.

La novità è arrivata dopo il sopralluogo effettuato nella giornata di martedì dagli agenti della squadra scientifica della polizia locale, dagli investigatori dei vigili del fuoco, dagli esperti di Unareti e dai due consulenti nominati dalla procura (un ingegnere e un tecnico).

Palazzo esploso in piazzale Libia a Milano

Per il momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati ma gli inquirenti propendono sempre di più verso una manomissione volontaria. Di chi sia la responsabilità lo stabilirà il tribunale. Le indagini sono condotte dal pm Mauro Clerici con il coordinamento del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano; i magistrati hanno escluso la presenza di altre persone all'interno dell'appartamento al momento della deflagrazione e nelle ore precedenti. Gli inquirenti, infatti, hanno analizzato le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso e l'unica persona ad essere entrato nell'abitazione al pian terreno è il 29enne ucraino. 

Adam Serdiuchenko è tutt'ora ricoverato all'ospedale Niguarda con ustioni su diverse parti del corpo. Le sue condizioni sono gravi e gli inquirenti non sono ancora riusciti a interrogarlo sui fatti.

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