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Cronaca

Trovato "Mario": lasciò scritta su Yara all'ospedale di Rho

Non si sa ancora se sia un mitomane: è un 60enne di Bergamo, ex collaboratore di giustizia

Aveva fatto sperare invano in una nuova pista per l'omicidio di Yara. Invece pare essere un mitomane, come del resto sospettavano fin da subito gli investigatori. Aveva lasciato la scritta sul registro della chiesa dell'ospedale di Rho, indicando che di lì era passato l'assassino di Yara. E poi aveva lasciato una lettera di tre pagine al cappellano, telefonando in portineria per sapere se fosse arrivata.

E' stato fermato a Bergamo: non si chiama Mario, ma Domenico De Simone, ed è un 60enne residente in città. Si è presentato venerdì mattina presso la redazione de "L'eco di Bergamo" dichiarando di voler fornire la sua versione dei fatti. Ma subito dopo è stato intercettato dalla polizia e portato in questura.

La cabina telefonica da cui era partita la chiamata per Rho è situata davanti alla sede della redazione del giornale, su cui si legge però che "non è un mitomane" ma un uomo che intende da tempo "confidare la sua versione pur volendo rimanere nell'anonimato". Nel pomeriggio di venerdì si trova in questura a Bergamo.

"Mario" è un ex collaboratore di giustizia originario di Cosenza. Ora senza protezione, vive a Bergamo. Non c'è una svolta vera sul caso Yara nel suo racconto, che sarebbe piuttosto confuso. Avrebbe riferito un fatto a lui noto, che secondo lui poteva essere collegato al caso di Yara. Ma ha precisato di "non voler fare intendere di essere lui l'assassino".

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