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Cronaca

Accoltellati al Carrefour: convalidato l'arresto di Tombolini

L'uomo resterà piantonato in psichiatria al San Paolo. Al pm aveva detto di avere provato invidia per le persone "che stavano bene"

E' stato convalidato l'arresto di Andrea Tombolini, il 46enne che ha accoltellato sei persone, giovedì, all'ipermercato Carrefour di Assago, uccidendone una e ferendone cinque. L'uomo si trova nel reparto di psichiatria dell'ospedale San Paolo di Milano, dove resterà piantonato in custodia cautelare. Lo ha stabilito il gip di Milano Patrizia Nobile.

Il video delle aggressioni

Interrogato dal pm Paolo Storari, Tombolini non si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha spiegato il suo gesto affermando che quella giornata, prima di recarsi al supermercato, aveva avuto pensieri suicidari, che non aveva portato a termine. Una volta al Carrefour aveva cercato un coltello sempre per colpire sé stesso, ma poi (stando al suo racconto), vedendo "le persone che stavano bene, mentre io stavo male", ha provato invidia verso di loro e le ha colpite. Al pm in particolare avrebbe detto di avere "visto un calciatore del Milan", riferendosi probabilmente a Pablo Marì, in realtà in forze al Monza, una delle sue vittime, nel frattempo operato al Niguarda.

Sei accoltellati ad Assago: 1 morto e due gravi

Poche ore prima l'uomo era stato sottoposto ad una gastroscopia, che non aveva dato esiti nefasti, ma lui si era lo stesso convinto di avere un tumore e di dovere morire tra non molto. Nell'ordinanza di convalida, il gip Nobile ha scritto tra l'altro che "il carattere brutale ed efferato delle aggressioni e lo sproporzionato livello di violenza fanno emergere una personalità priva di freni inibitori, capace di manifestazioni di incontrollabile e brutale violenza". Ed ancora che "difficilmente una furia omicidia" del genere può "essersi scatenata (...) senza alcuna avvisaglia (...) e soprattutto, altrettanto difficilmente può restare un episodio isolato", sebbene non vi sia "traccia documentale di una storia psichiatrica dell'indagato".

L'unico episodio era stato il 18 ottobre, quando, dopo essersi colpito da solo al volto, era stato visitato dal suo medico di base, che gli aveva prescritto una visita psichiatrica (prenotata per il 7 novembre). Ma, nei giorni successivi, secondo quanto ripercorso anche dal gip, erano avvenuti altri episodi. Il 19, per esempio, aveva danneggiato oggetti in casa scagliandoli anche contro i familiari, pertanto l'uomo era stato condotto al pronto soccorso da un'ambulanza, per poi tornare a casa a piedi. Il 26 ottobre aveva invece contattato la Croce Rossa lamentando dolori alla testa e, nuovamente accompagnato al pronto soccorso, aveva fatto ritorno da solo. Infine la gastroscopia il giorno della tragedia.

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